domenica 18 dicembre 2011

CITTADINI!!

Che sia chiaro.
Che non si dica che non s'era detto.
Infatti non è stato detto.
E allora diciamolo, perdinci.
Perchè sia chiaro una volta per tutte, perchè poi non si dica "non è stato detto chiaramente", e poi ci aggiungo anche un obbligo di chiarezza personale, e quindi in sostanza vi chiedo, amici carissimi, di non accettare in alcun modo una mia futura dichiarazione del genere "sono stato frainteso", perchè ve lo dico chiaramente, senza dare appiglio ad alcun fraintendimento.
Anzi, io direi di metterlo per iscritto, di verbalizzare il tutto, di mettere nero su bianco, di scolpire nella vostra memoria quello che qui viene detto senza giri di parole.
E non dico altro.

Grazie.

mercoledì 7 dicembre 2011

UNO CHE

Uno che
alza i prezzi di tutto tassando benzina e gasolio (e tutto viaggia su gomma, sui TIR, c'è poco da fare) e che però blocca l'incremento delle pensioni medio-basse, ha sostanzialmente abbassato le pensioni di un tot indefinito che è pari all'incremento dei prezzi che ci saranno in futuro.

Uno che
costringe a rimanere al lavoro da anziani, senza fare sconti nemmeno a chi fa lavori usuranti da una vita (non sto parlando delle banche, quello è un altro tipo di usura), ha sostanzialmente chiuso la porta di accesso al lavoro a nuove assunzioni (magari di giovani).

Uno che
non riesce a toccare i grandi patrimoni perchè gli è stato imposto da colui che ne comanda la sopravvivenza, e che gli ha anche imposto il ministro della Giustizia di suo gradimento

Uno che
fa una legge finanziaria a colpi di zappa giustificandosi con lo "stato d'emergenza" di bertolasiana memoria, al quale tutto è concesso

Uno che
giustifica il tutto con la necessità di salvare una scelta europeista mai fatta dal popolo, non sottoponibile al parere del popolo, e che sul popolo scarica il peso della scelta fatta per compiacere maestrini europei che si barcamenano in condizioni peggiori delle nostre, ma ben nascoste dietro gli spreads pilotati

Uno che
è stato braccio destro di Cirino Pomicino ai tempi in cui fu Ministro del Bilancio, con gli scempi di cui sappiamo, e che è stato anche nella famigerata Commissione Santer, poi sciolta per incapacità, mancata vigilanza su parametri importanti ed episodi di nepotismo all'italiana

Uno che
esclude ogni modifica sostanziale di ciò che ha deciso

Uno che
partecipa periodicamente a riunioni segrete con esponenti economico-strategici di multinazionali e di governi, senza che si possa sapere cosa decidono, e che comunica le sue decisioni prima ai suoi capi che al suo popolo

Uno che
accetta un mandato pilotato dalle aristocrazie finanziarie mondiali facendolo passare per missione salvifica

Uno che
usa denaro pubblico prelevato dal popolo per garantire titoli emessi dalle sue amate banche

Uno che
riceve le raccomandazioni di Berlusconi e l'incitamento di Marchionne, dell'ex braccio destro di Craxi e dello storico rottamatore delle Partecipazioni Statali

Uno che

anzi

Uno Che

comunque è meglio di Berlusconi
ed è il nuovo idolo dei miei più sfegatati amici di formazione comunista.

Non stanno morendo democristiani.
Stanno risorgendo di destra.

Buona Pasqua, compagni.

lunedì 21 novembre 2011

NOT IN MY NAME

Ebbene sì, miei forbiti astanti, miei compagni di schermaglie parolaie, miei fieri leggitori e scrivitori di parole a monitor, sarò poco corretto, poco dialogante e anche sufficientemente stronzo.
Il fatto è che vedere la fregola orgasmica con cui si è salutato l'Avvento del Messia e il declino (ancora in forse) del dittatorucolo intristisce ancor più del piano imposto dal Reichstag della UE.
Com'è possibile che un Paese appena alleggerito da una figura impresentabile si fiondi con tanta leggerezza nelle braccia di un sistema impresentabile? Voglio dire: indubbiamente Monti è persona morigerata,  timorata di Iddio, misurata, equilibrata, sobria, composta, ligia al dovere, dialogante, autorevole, rispettabile, mai sopra le righe, efficiente, efficace, discreta. E con un compito ben preciso: il sicario. Deve eseguire gli ordini che la sua visione delle cose gli rappresenta come indiscutibili: completare la sottomissione delle masse al sistema delle banche d’affari.
Lo stupro della Moneta, l’imbavagliamento delle funzioni delle Banche Centrali, la prostituzione delle funzioni istituzionali, la pedofilia mentale esercitata su masse ancora giovani e quindi ignare dell’immoralità delle azioni con cui svendono il loro arbitrio, la frequentazione di maggioranze concubine spacciate per nipoti di Keynes, la predisposizione di lettoni multipiazze su cui consentire a dittature morbide l’amplesso con le spoglie mortali di diritti conquistati con decenni di lotte, la cessione di ogni sovranità a lobbies di compagnucci, il completamento di trafori nelle coscienze critiche fino a svuotarne ogni consistenza, l’elusione di ogni processo di valutazione dell’analisi costi-benefici, l’attacco alla funzione inquirente esercitata da menti non obnubilate dalle frenesie europeiste, sono tutte un deja vu in salsa istituzionale, fatta di sobrietà funerea e di emulazione, a livello intellettivo, delle bassezze dell’impero nano attualmente in standby.
In poche parole: se per sfuggire ad un lurido despota si vuol finire in mano a pulitissimi ufficiali nazifinanziari, mi chiamo fuori.
Sto alla finestra, mi guardo i trenini entusiasti delle vacche bolse che salgono sul camion che le porta al mattatoio, e cercherò di muggire il meno possibile.
Ciò pure mal di gola, figuriamoci.
Fate vobis, siete maggioranza, e mi sono rotto anche i coglioni di stare a parlare al vento.

venerdì 11 novembre 2011

ARBEIT MACHT REICH

Italia, terza riserva aurifera del mondo dopo USA e Germania, unico Paese al mondo con patrimonio immobiliare all'80% di proprietà. La migliore capacità d'innovazione, know-how, creatività, gusto e stile inconfondibile, il Paese leader nella creazione di beni di lusso famosi nel mondo. Se fosse rimasto anche dotato di una valuta "debole" avrebbe accoppiato qualità e prezzo conveniente, un mix devastante, una potenzialità di export e ricchezza insostenibili per i Paesi concorrenti. L'operazione di neutralizzazione è stata completata oggi, 11/11/2011.

domenica 16 ottobre 2011

STRATEGIA DELLA MANSIONE

Insomma ieri a Roma c'è stato un grosso problema.
Una manifestazione oceanica di cittadini pacifici è stata rovinata da una megarissa tra forze dell'ordine.
Forze dell'ordine in divisa si sono picchiati con forze dell'ordine travestite da manifestanti, centocinquanta uomini in divisa sono stati mandati all'ospedale da loro colleghi in borghese.
Una parentesi vergognosa della storia d'Italia (si dice sempre così, fa effetto), ma dico io, se voi sbirri avete beghe personali andate a risolverle altrove, non a margine di pacifiche manifestazioni di protesta contro i porci che vi danno lo stipendio.

Si mormora che i motivi della rissa siano legati a problemi di straordinari non pagati, di banche che non accreditano puntualmente gli stipendi (ecco il perchè dell'attacco alle vetrine di banche) di trasferte per motivi di servizio in alberghi non dotati di bidè (ecco spiegato l'attacco alle vetrate di un hotel), e anche di alcuni finanzieri notoriamente musulmani che non hanno esitato ad attaccare una chiesa e a fracassare in terra una statua della Madonna di Lurd.
Alcuni esponenti della guardia forestale travestiti da blackblocs hanno dato fuoco ad un platano per deformazione professionale, mentre agenti della stradale travestiti da manifestanti violenti hanno incendiato auto, sempre perchè gli ricordavano il loro lavoro. Al verificarsi di questi episodi, i poliziotti in divisa, invidiosi della giornata di riposo che avevano avuto i loro colleghi mentre a loro toccava lavorare, si sono scagliati contro i loro colleghi tentando di investirli con i blindati, mentre un gruppo di alpini in gita con la parrocchia di Don Brufolo ha lanciato molotov fatte con la grappa, piangendo poi per lo spreco ma dando la colpa ai lacrimogeni, sedici esponenti della Guardia Costiera abilmente mimetizzati hanno allagato un asilo perchè avevano nostalgia delle loro uscite in mare, e una settantina di guardie carcerarie vestite da autonomi hanno calpestato le aiuole di un ospedale per sordociechi.

La prossima volta facciamo una manifestazione senza forze dell'ordine.
Siamo stanchi di queste risse, in cui ci va di mezzo sempre la popolazione civile, quella non in divisa, che manifesta spontaneamente e che non commette mai nulla di male.
Giustizia e Verità, anzi, Werità, questo serve.


ah, mi ero dimenticato la frase ad effetto finale:
A.C.A.B. (All Cops Are Bastards, o anche Abbiamo Come Alibi le Bufale)

domenica 9 ottobre 2011

O

Non credendo in nulla ed in nessuno, un agnostico di professione iniziò a non credere nemmeno al suo non credere. Non credendoci, si ritrovò a pensare che il non voler credere nemmeno al suo non credere lo portava a credere in qualcosa, e cioè alla negazione di ogni diffidenza verso il non credere. E allora decise che non doveva credere al suo non credere di non credere, ma anche stavolta si ritrovò il dubbio di star credendo a qualcosa a cui non voleva credere per principio. Si fece spazio quindi nella sua mente il dubbio che stesse confondendo ogni azione di agnosticismo con semplici pensieri, e ogni suo nuovo pensiero era la formulazione di una non-credenza. Non credeva nella vita, nell'amicizia, nell'ammoOore, e insomma non credeva nemmeno a se stesso e ai suoi pensieri. Si considerava mai nato, mai cresciuto e in breve si ritrovò a pensare di essere inesistente.
Quando incontrava gente che lo conosceva, alla domanda "ciao, come va?", rispondeva "non credo proprio", qualcuno obiettò "allora credi improprio", altri risposero "in che senso?", altri ancora "non credi in cosa?". A quest'ultima domanda, l'agnostico agonista cominciava la sua litania: "non credo di non credere in ciò che non credo, e non credendo di non credere temo di credere in qualcosa, per cui posso solo credere al mio non credere, di conseguenza credo in qualcosa e ci sto male".


Gli infermieri del reparto psichiatria erano gentili, in fondo. Quelli in fondo, nella guardiola, perchè quelli che si aggiravano tra i letti erano dei carognoni, si divertivano a distribuire cruciverba ma senza dare la penna, cosicchè i pazienti dovevano cercare di ricordarsi che lettera avevano scritto mentalmente in ogni casella, ed era un'impresa ardua finirli. Ma l'agnostico olimpionico era l'unico che riusciva a compilare mentalmente tutti i cruciverba, a modo suo. Riempiva ogni casella con una "O", che per lui in realtà era uno zero, e quindi sapeva esattamente cosa c'era scritto in ogni casella. E quando gli chiesero "perchè ci metti tutte O"?, il diffidente agnostico bastiancontrario rispose: "O". Gli infermieri raddoppiarono le dosi di sedativo, e l'iperagnostico cominciò a dormire, ma a dormire proprio profondamente, con la bocca aperta, proprio a forma di "O". "cazzo, questo continua a fare i cruciverba anche mentre dorme, bisogna fare qualcosa!", dissero gli infermieri, e riferirono tutto al primario.



Il dottor  De Lirio era un magro ed anziano professionista, con la barbetta alla SigmundFreud ma non vi dico dove per pudore, per il resto era totalmente pelato, glabro, non aveva nemmeno le sopracciglia, si depilava con impacchi di soda caustica perchè la domenica pomeriggio odiava stare a sentire le partite alla radio e quindi si era inventato questo strano bricolage, nella sua lunga carriera di neuropsichiatra ne aveva viste di tutti i colori, ma questo paziente decisamente lo disorientava. Nei rari momenti in cui era sveglio (il dottore, mica il paziente), compilava cruciverba solo con le lettere "N", che per lui stavano a simboleggiare un numero generico, un significato matematico indefinito.

Dopo alcuni mesi di degenza comune nel reparto (in comune tra lui e i suoi pazienti), pensò di unire alternativamente le lettere inserite dal suo paziente con le sue, ricavandone una sfilza interminabile di "NO".
Ecco che riveniva fuori l'agnosticismo ancestrale del suo paziente, tutti quei NO erano gli incastri di negazioni a catena, e al contempo l'unione tra un numero indefinito e uno zero, ripetuta all'infinito.
 E a proposito di infinito, si rese conto che in matematica viene indicato con un otto orizzontale, che sembra tanto una definizione di cruciverba, e oltretutto è composto da due zeri affiancati e imbragati da una cinghia, o anche una lettera ripetuta due volte, indovinate quale? la O.

La scoperta lo rese folle, prese il posto del suo paziente nel reparto, e il paziente ultraagnostico indossò il suo camice e cominciò a girare nel reparto senza parlare MAI, tranne quando rispondeva a qualche domanda con il suo ormai mitico "non credo".

L'incontro con il parroco del carcere... pardon dell'ospedale psichiatrico fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Decise di suicidarsi a colpi di comodino e, per espiare tutto il suo agnosticismo di una intera vita, lasciò scritto che voleva essere seppellito non in una normale cassa da morto, ma in una credenza.

Ma il suicidio non riuscì.
Adesso è ancora lì, che vaga in camice bianco per i reparti, con il suo cruciverba in bianco perchè è a dieta, e con il suo non credere ripetuto all'infinito.
Se lo incontrate non chiedetegli niente.
Potreste aver voglia di indossare il suo camice.

martedì 4 ottobre 2011

AMANDEREDITH

Canto dell'arme e degli angusti giorni
trascorsi in celle a cui bilancia invia
se di giustizia è simbolo allor quei porni
girati ad Arcore sian  tirannia

se invece dea colpisce solo i soli
e per n'ovetto ti rovina e è ria
allor sia spada su quei diletti voli
che lievi trancian cavi di qualche funivia

na negretta è morta, e n'altro nero è dentro
un terzo nero approva perchè è in alto
na storia in nero e odor di rododendro
e un bel pretesto per testa d'asfalto

martedì 27 settembre 2011

PADRE MOSTRO

Padre mostro che sei nei Gelli
Sia mercificato il tuo onore
svenga il tuo sdegno
sia sazia la tua voluttà
in Impregilo come in Terna

dacci almeno un posto in piedi in Vaticano
e rigetta a noi i tuoi debiti
come noi li rigettiamo ai nostri creditori
e non ci indurre in espiazione
ma liberaci dal Maalox.

domenica 25 settembre 2011

SHINE - La scintilla.

Da dove è partita la crisi finanziaria mondiale?
Se siamo alla frutta, quando eravamo al dolce?
Facciamo un piccolo passo indietro e capiremo che, come al solito, tutta l'attuale situazione di caos è partita, tanto per cambiare, dal Paese che - nel bene e nel male - influenza la storia del pianeta: gli Stati Uniti, gli odiatissimi States, quelli del piano Marshall e dell'undici settembre, quelli del Brunello di Montalcino made in California e dei McDonalds, quelli di Tiger Woods e di Malcom X, insomma loro.

Nello scorso secolo, il ventesimo, girava un detto: "quando gli Stati Uniti starnutiscono, l'intero mondo prende il raffreddore".
Lo so che è odioso pensare che il Paese dell'operazione "Piombo Fuso" sia l'ago della bilancia, il locomotore della storia, ma è sempre stato così e non si vedono altre Nazioni in grado di condizionare altrettanto pesantemente il futuro del pianeta.

Tutto cominciò con la bomba del caso "prestiti subprime", lo scoppio della bolla dei mercati immobiliari statunitensi.
I mutui suprime erano mutui concessi, per l'acquisto di una casa di proprietà, anche a chi non aveva sufficienti garanzie da fornire, a chi era un cattivo pagatore e per questo non gli era consentito di accedere ad altri strumenti di credito, una sorta di girone dei sorvegliati speciali in materia di solvibilità.
Questi prestiti erano caratterizzati da un ragionevole tasso d'ingresso, che poi saliva vertiginosamente negli anni successivi perchè, come sappiamo, il tasso cresce al crescere della rischiosità del cliente.
Questi mutui concessi anche in caso di "inconcedibilità" servirono a piazzare sul mercato USA una miriade di abitazioni (ma anche automobili ed altri beni altrimenti inaccessibili per certe fasce della popolazione), e furono quindi un modo per ampliare il bacino di utenti che potevano accedere al mercato delle abitazioni, il cui prezzo, per questo aumento di potenziali acquirenti, era salito a livelli vertiginosi.
Solitamente a questi clienti non veniva rivelato l'insieme delle caratteristiche di quei mutui, anche perchè il cliente veniva rassicurato dal fatto che avrebbe potuto rifinanziare quel mutuo nel caso iniziasse a salire troppo il tasso d'interesse da pagare ("ti facciamo un altro prestito a parte che serva a tenere basso il tuo livello di rischiosità e quindi il tasso d'interesse che vai a pagare"). In tal modo, si prospettava la possibilità di riportare il tasso d'interesse a livelli di quello iniziale del mutuo, non male come ipotesi.
Oviamente fior di economisti avevano messo in guardia da questa scelleratezza, (per la tecnica bancaria un mutuo così strutturato è un lavoro da killers, così come l'euro, con i suoi poderosi shocks sui prezzi, era una nefandezza intollerabile), ma vennero zittiti da tutti coloro che sembrava ci stessero guadagnando: compagnie di costruzione, agenti immobiliari, istituti bancari e produttori di materiali edili.
E felici consumatori diventavano, spesso per la prima volta nella loro vita, proprietari di una casa.
Il settore passò praticamente inosservato agli occhi del Governo americano, dopo anni di deregolamentazione costante ad opera del partito repubblicano.
"Il mercato prima di tutto", senza regole e lacciuoli, il liberismo, la deregolamentazione, prestiti concessi anche a chi non poteva averne, e le vendite di case che volavano, con la domanda drogata da questa pratica, e i prezzi che si sballavano con gli effetti di questa droga dei mercati.

Nel triennio 2004 - 2006 arrivò il momento di cominciare a ripagare i mutui. Passata la "fase d'ingresso", i tassi d'interesse che gravavano su questi mutui cominciarono ad andare veramente a braccetto con la rischiosità dei clienti a cui erano stati affidati, e schizzarono verso l'alto, con molti affidatari che non erano in grado di ripagare o rifinanziare quei mutui.
Era il momento del "cerino acceso" in mano a chi vantava crediti nei confronti di quegli affidatari di mutui non in grado di ripagarli.
Ma nel frattempo il cerino era passato di mano, poichè prima che scoppiasse il bubbone le banche che avevano concesso quei mutui si erano rivenduti quote o totalità di quei crediti (vantati, ma nella realtà non esigibili) . I debiti inesigibili erano stati frazionati in azioni (in quanto rappresentavano "crediti vantati", quindi un qualcosa di positivo e cedibile) e venduti ad investitori stranieri e a istituti bancari di tutto il mondo sotto forma di pacchetti di investimento estremanente ben mimetizzati, pieni di cavilli e diciture che rendevano sommerse le componenti di rischiosità del prodotto.
Nel 2007 esplode il caso: 1.300.000 case sono state messe all’asta per insolvenza, il 79% in più rispetto al 2006. E' il panico, nessuno sapeva di chi fossero quei crediti senza valore, ci volle un po' per capire la subdola manovra che portava praticamente gli ignari investitori stranieri ad aver pagato le case costruite negli USA a velocità vertiginose.
Una truffa di banche a danno di altre banche, innalzamento della diffidenza reciproca tra istituti bancari, nessuno dava credito a nessuno, innesco del cosiddetto "credit crunch", situazione in cui non gira liquidità tra le banche perchè nessuna di esse presta più denaro a sue "colleghe" straniere, con la diffidenza che blocca i mercati.
A luglio 2008, grandi banche e istituzioni finanziarie a livello mondiale denunciano perdite per circa 435 miliari di dollari, partono le manovre di salvataggio di banche prima che sia troppo tardi: vengono salvate Freddie Mac e Fannie May negli Usa, il gigante delle assicurazioni AIG e Northern Rock in Gran Betragna e Fortis e Dexia in Belgio.
Avvisaglie di bancarotte imminenti hanno spinto il Governo americano a predisporre un pacchetto di salvataggio (bailout) del valore di 700 miliardi di dollari per scongiurare i fallimenti prima che avvengano.

A tutto questo si aggiunge l'impennarsi delle quotazioni del petrolio, a causa della enorme domanda innescata dai paesi emergenti come Cina e India, elemento che fa salire il prezzo del cibo in generale, con pesanti ripercussioni sulle economie domestiche, mentre la crescita economica è avvelenata dal fenomeno del "dumping"  principalmente cinese, con riversamento sui mercati mondiali di enormi quantità di prodotti ottenuti con politiche salariali schiavistiche,  e quindi a prezzo largamente ribassato, che mette con le spalle al muro le unità produttive che della qualità avevano fatto il perno della loro domanda.

Il genocidio delle tipicità produttive affossate da Schengen diventa ogni giorno più evidente, spostamenti di grossi stocks di merci sui mercati provocano ondeggiamenti pericolosi dei prezzi, e le condizioni-capestro imposte da Maastricht mostrano tutti i loro letali effetti.

Il debito è veleno, il debito è la linfa dei suini grassi che si sono risucchiati verso l'alto la gran parte della ricchezza che avrebbe dovuto distribuirsi lungo tutta la piramide sociale.

Il debito va quindi azzerato, e se rifiutarsi di pagarlo significa "rischiare di non avere credito in futuro" in qualche modo faremo.
Ma dobbiamo uscire fuori da questo circolo vizioso.
Si torni alle dogane, alle frontiere, ai dazi doganali, al protezionismo e si esca dalla moneta unica.
Perchè quando tutto è unificato, monocolore, si sa esattamente di che colore vestire il male per mimetizzarlo.

venerdì 23 settembre 2011

ULTIMORA ANSA 23 settembre 2011

15:37  -  Sirte: civili in fuga dai gheddafiani. Hanno ritirato tutti i depositi da Unicredit.
15:41 -  Bersani: Paese isolato se inaffidabile. Lo ha detto ad una platea deserta.
15:51 -  Siria: almeno 9 attivisti uccisi oggi. E meno male che c'era lo sciopero dei boia.
15:55 - Lista gay, Grillini: viola la privacy. Gasparri ha commentato: "lo sapevo che i fan di Beppe Grillo sono degli amici"
15:57 - USA 2012, Palin: "deciderò su candidatura". Andrà al ballottaggio contro il suo water.
16:10 - Tangenti: interrogatorio di Penati il 9 ottobre. Bersani prenota un volo per Hammamet per il giorno 8.
16: 22 - Milanese: non sento più Tremonti. Ora fa tutto col braccio sinistro.
16:30 . Papa: No eutanasia, diagnosi pre-impianto. Come dire: prima di farvi preti, venite già pedofili.

mercoledì 21 settembre 2011

L’ideologia dell’ineluttabile. di Eduardo Quercia

La grande crisi va modificando in maniera sempre più sensibile molti comportamenti nella vita quotidiana della maggior parte degli Italiani, soprattutto per quanto riguarda la costante contrazione dei consumi, in quanto strettamente relazionati al reddito e, quindi, alla capacità di spesa. Ma la naturale indisponibilità dei cittadini ad abbassare il proprio tenore di vita può essere derubricata a mera ritrosia (evitando una significativa sensibile reazione contraria) solo attraverso una paziente azione di convincimento, cioè dispiegando una sorta di ideologia dell’ineluttabile, fondata su pilastri concettuali semplici e facilmente assimilabili. Mi soffermerò su due di essi particolarmente interessanti.

Siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità.
In genere, quest’affermazione viene argomentata facendo riferimento allo sconcio delle pensioni d’anzianità ed, in particolare, alla legge vigente per lunghi anni in Italia che consentiva di percepire una sia pur modesta pensione a fronte di un tempo di lavoro insopportabilmente contenuto (15 anni 6 mesi ed 1 giorno). Ci sono, ovviamente, altri esempi di strampalate incongruenze che hanno prodotto un qualche aggravio sui conti dello Stato, ma si preferisce concentrare l’attenzione su questo argomento, perché, oltre ad essere oggettivamente di forte impatto, richiama una straordinaria carica d’ingiustizia, avendo cura di scaricarne implicitamente vantaggi e responsabilità sui lavoratori, intesi come classe sociale.
Una volta gettato in questo campo il seme di comportamenti contrari all’etica ed alla morale, basta irrorare con qualche considerazione generica, di quelle che hanno facile presa nell’opinione comune. “L’Italia è come una famiglia che ha mantenuto per anni un elevato tenore di vita accumulando debiti con le banche, che adesso esigono il rientro”. L’esempio è palesemente capzioso. I membri di una famiglia (guarda caso, il nucleo fondante della società) hanno, in linea di massima, un tenore di vita omogeneo, ma questo non è affatto vero per i componenti di una nazione, la cui vita si snoda, al contrario, su condizioni del tutto diverse, se non addirittura confliggenti.
Nel corso degli ultimi 15 anni (non c’è polemica partitica, atteso che nel Paese si sono alternati governi di centro-destra e di centro-sinistra) il salario reale dei lavoratori italiani si è eroso di oltre il 10% del potere d’acquisto, a causa di un costante trasferimento verso il profitto. Per quanto possibile, vorrei evitare di cadere nella facile demagogia, ma sappiamo tutti che a fronte di una contrazione della vendita di utilitarie, c’è un incremento della domanda di auto di lusso o d’imbarcazioni da diporto. E non credo sia necessario fare riferimenti espliciti a ben note vicende industriali degli ultimi mesi che hanno segnato un profondo arretramento del reddito e dei diritti dei lavoratori, grazie al ricatto di trasferire le fabbriche in Paesi dove il costo e le condizioni del lavoro restano ancora a livelli pressoché schiavistici.
Si potrebbe, allora, ragionevolmente sostenere che è quanto mai scorretto scaricare sui lavoratori, in maniera più o meno surrettizia, la colpa dell’enorme debito accumulato dall’Italia, segnatamente a partire dagli anni ’80, proprio in considerazione del fatto che in questo lasso di tempo le loro retribuzioni reali, oltreché i diritti faticosamente conquistati, sono complessivamente regredite ed anche in misura consistente. Del resto, è ugualmente evidente che non è lecito pensare che quanti hanno tirato avanti con pensioni da fame (anche al di sotto di 600 euro mensili) siano vissuti al di sopra delle possibilità del Paese (piuttosto, sarebbe doveroso chiedersi come siano riusciti a sopravvivere).
Il punto è spinoso e non vorrei dare adito ad equivoci. Non m’interessa in questa sede affermare che, se mai l’idea di “essere vissuti al di sopra delle possibilità” ha un suo fondamento, bisognerebbe ricercare in altre categorie i beneficiari veri della festa; se possibile, vorrei cercare di capire insieme a voi se è tollerabile un sistema economico, la cui ideologia, non solo accetta, ma premia le diseguaglianze più spaventose. Perché, se è tollerabile, allora è persino giusto affermare che la causa vera del debito va ascritta ad uno Stato non sufficientemente liberista o, comunque, ancora impregnato di qualche forma di solidarietà, insopportabile retaggio del secolo passato da eliminare al più presto. Con la massima chiarezza possibile: quello che dà noia non è il timore che s’insinui qualche malsano principio socialista, ma che sopravviva qualche principio della nostra Carta Costituzionale, che non è un pezzo di carta, ma il contratto sociale posto a fondamento dello Stato, cioè del nostro vivere in comune.
Abbiamo bisogno di meno Stato.
Con questa espressione si allude innanzitutto alla necessità di operare una forte contrazione su quello che potremmo definire l’organico dei dipendenti statali. A dispetto dell’apparente genericità e vaghezza, grazie in particolare alle esternazioni reiterate di un piccolo-grande ministro, si fa riferimento essenzialmente a quanti lavorano a vario titolo nell’ambito della scuola. Tanto per fare un esempio, si  consideri che nessuno si cimenta su una valutazione seria sul rapporto costi/benefici del corposo appannaggio del Ministero della Difesa. Meglio concentrarsi sulla scuola e sulla cultura in genere, con la quale, com’è stato autorevolmente affermato, non si mangia. Giusto o no, certo (come dimostrano i vari Milanese, Tarantini e Lavitola) si mangia molto si più con Finmeccanica.
Inoltre, svilire la scuola (posto che ci sia ancora spazio per un percorso avviato con innegabile successo già da tempo) significa anche debellare le difese immunitarie di una nazione, rendendola più facilmente permeabile ad un disegno di società appiattita su valori/disvalori funzionali ad un’ulteriore concentrazione di potere della classe
dominante e dei suoi fedelissimi cani da guardia. Per dirla con una battuta, si offre alla visione dei cittadini una vasta gamma di “Grande fratello”, affinché si riduca l’interesse e la voglia di leggere “Il grande fratello”.
L’intento di ridurre il perimetro dello Stato, tuttavia, non si limita a questo pur rilevante obiettivo strategico, ma incrocia anche il tentativo di deprimerne le funzioni (l’essenza stessa, si potrebbe dire) allo scopo di favorire la massima libertà di manovra sempre ad esclusivo vantaggio delle caste dominanti. (Si pensi, per fare un esempio chiarissimo, al deciso attacco all’articolo 41 della Costituzione).
Orbene, anche l’opportunità, anzi la necessità, di avere meno Stato (ancora meno Stato) sembra aver “sfondato” nella nostra opinione pubblica. Eppure, non siamo di fronte ad un principio particolarmente innovativo, giacché in tutto l’Occidente ha avuto grandissima applicazione specialmente negli ultimi decenni, fino a consolidare una vera e propria ideologia, che, in campo economico, ha preso il nome di neo-liberismo. Ma se questa pratica ci ha condotto, com’è evidente a tutti, sull’orlo di una catastrofe mondiale senza precedenti, sarà lecito chiedersi (fuori ed al di là di ogni ideologismo) se non sia arrivato il momento d’invertire la tendenza e di pretendere “più Stato”?

martedì 20 settembre 2011

DIO E’ MASCHIO, E SI VEDE.


Questo post è dedicato alla mia generazione, anzi ad una sua parte, prima o poi tutti lo fanno, voglio dire, se sei nato in un certo lasso di tempo, in un certo periodo, prima o poi (soprattutto quando cominci a realizzare che i tuoi miti di quando eri ragazzo ora sono degli anziani giovanili) ti viene da fare riflessioni da “come eravamo”, insomma ne sento il bisogno e lo faccio.
Innanzitutto esprimo da qui la mia ammirazione per tutte le ragazze-mamme-casalinghe-imprenditrici che hanno visto fluire la loro gioventù prima dietro a stronzi come me, poi dietro a pannolini, asili delle suore, pranzi dalle suocere, riunioni di genitori, riunioni di condòmini, riunioni di movimenti, tentativi di partiti a cui partecipare nei ritagli di tempo che ti lascia la febbre del bambino/a.
Mi rivolgo a loro, che ora lottano con la decrescita e con la ricrescita bianca, che non dormono la notte nel pensare a cosa sarà del loro futuro con gli occhi grandi, quel futuro a cui devi spiegare che non comprare lo zainetto di HelloKitty non è segno di povertà ma di autonomia di pensiero.
Mi rivolgo al loro essere troppo giovani per essere sagge, e al loro essere troppo anziane per tornare indietro e riavvolgere il nastro delle scelte sbagliate.
Io glielo voglio proprio dire, che le ammiro e le amo, che più le conosco e più gli voglio bene perché so che ogni loro minuto è fatto di tanti minuti, che mentre spezzettano frettolosamente la zucchina pensano se hanno lasciato parcheggiata bene la macchina dopo la spesa o se si sono ricordate di fissare l’appuntamento col dentista per l’apparecchietto per la bimba, io le vedo mentre la notte fanno fatica ad addormentarsi inseguendo i loro sogni irrealizzabili di mature adolescenti, con in sottofondo la colonna sonora russante del padre del loro futuro, troppo stanco per poter svegliarle con un bacio, noi ometti siamo così, dopo la quarantina siamo una pancia sormontata da alcuni neuroni calvi e sostenuta da ammennicoli casuali che si attivano solo alla vista di un corpicino femminile sodo e giovane un po’ più scoperto.
Siamo in decadenza, si tira avanti a seconda della scialuppa che ci è toccata, c’è chi è capitato in compagnia di gente perbene e chi in una suburra di maiali senza vergogna, quando salti su una scialuppa non è che puoi sceglierti la compagnia, ti tieni quelli che ci sono , con i loro pregi ed i loro difetti.
Le Donne che amo e ammiro si chiamano Claudia, Monica o chissà come, io le ho viste impegnare i loro sogni al monte dei pegni per comprare qualche incubo in meno per i loro figli, io lo so che alla fine di loro non gliene fotte niente se solo gli garantisci che la loro prole sarà un po’ più felice di chi l’ha messa al mondo, io le vedo mettere i loro desideri col programma “bucato molto sporco” insieme alle loro paure, sperando che le une non stingano macchiando gli altri, io le immagino tutte le sere contarsi le rughe nuove, io ci penso.
E penso che non avrei mai saputo essere come loro.
Perché non riesco nemmeno ad essere come me.
:)

lunedì 19 settembre 2011

LEARNING TO FLY

“Volo Q33 NY, affrettarsi all’imbarco”.
Che palle, qui tutti mettono fretta a tutti, non mi piace.
Ma soprattutto, non vedo ciò che vorrei vedere dietro la vetrata dell’area imbarchi internazionali.

Ho un bagaglio a mano nella norma, ma il peso che ha dentro è enorme e lo so solo io. Cosa ci faccio in un volo internazionale con una valigetta piena di fotografie? 
Non lo so, ma mi tengono compagnia, mi servono, mi parlano, ammiccano dal fondo del buio, mi consigliano di sperare e di guardare oltre quella vetrata, ma si facessero i cazzi loro, pure loro, sennò apro a le butto tutte nel contenitore della carta, che qui è color lilla, tipo la mucca della Milka.

Cosa ci faccia un bambino di circa cinque anni con la sua automobilina radiocomandata nella hall di un aeroporto non lo so, so solo che la sua automobilina è venuta a cozzare contro la punta della mia Clarks destra, e non riesce a fare retromarcia. 

Il guidatore, un biondo cucciolo di razza umana, mi guarda tra il deluso e il supplicante, vorrebbe che prendessi la sua automobilina e la rigirassi in direzione del suo proprietario, ma per farlo mi tocca distogliermi dalla lettura del giornale. 
La Bankers Trust ha piazzato un nutrito pacchetto di put options sul groppone di United Airlines, un’operazione strana, per i volumi movimentati, una scommessa sul calo delle azioni di UA, boh, bisognerebbe rifletterci meglio, ma il mio sguardo intervallato dalla speransia (neologismo azzeccatissimo) verso la vetrata e lo sguardo supplicante del nanopilota in erba mi impediscono di riflettere.

Prendo l’automobilina, la alzo e la giro invertendone il senso di marcia, il nanoautista mi guarda grato e sorridente e la macchinina infernale riparte spedita con un ronzio. 
Le lancette vanno, i solleciti dall’altoparlante pure, lei dietro alla vetrata non c’è, la mamma del bimbo biondo ha raccolto autista e veicolo, tutti verso il gate d’imbarco, affrettarsi, cori di trolley delle hostess sulle mattonelline grigio city, inservienti bordò a pulire vetrate, reattori che sibilano in pista, filtrati dalle vetrate linde di cui sopra, non c’è più tempo, si va verso il decollo, la rampa mi inghiotte insieme alle mie foto e alla mia inutile attesa di un sogno in gonnella che potesse materializzarsi dietro al vetro, “please come in, sir”, hostess avvolte in un burqa di Chanel che fa a cazzotti col dopobarba dell’energumeno della security, imbarco effettuato, vado alla mia poltroncina, posto ancora vuoto accanto, qualcuno è più in ritardo di me, o ha trovato la sua amata a fermarlo dietro la vetrata, non so. 
Non c’è più tempo, si vola. 
Si va via. 
Finalmente.

mercoledì 14 settembre 2011

LA MACCHINA DEL TENTO

da   http://www.gliitaliani.it/2011/09/la-macchina-del-tento/



Per fortuna il Paese è salvo.
Per fortuna i tagli ai costi della politica sono saltati, per fortuna i tagli delle province sono stati evitati, per fortuna i costi della manovra sono stati scaricati nuovamente sulla maggioranza della popolazione, quella che ha redditi bassi o appena decenti, e la minoranza governante e decidente è salva.
Il Paese è salvo, e quindi il popolo è salvo, il sistema è salvo, i granelli di sabbia negli ingranaggi sono stati soffiati via dallo scirocco che tormenta gli ombrelloni e solleva il pareo della bonazza sdraiata sul lettino a fianco al nostro.
Anche perché, diciamocelo francamente, tutta sta fregola della ribellione, della rivoluzione, è una boiata tremenda, un destabilizzare un sistema oliato e funzionante da decenni.
La soluzione desiderata è solo in apparenza quella drastica, quella “da falco”, mandare a casa i boiardi che ingrassano con le contribuzioni della massa. La soluzione vera, quella voluta, è invece tentare, tentare di entrare nel meccanismo, diventarne parte, assicurarsi un ruolo da rotellina, non da granellino che inceppa tutto.
E’ più eroico incatenarsi davanti al parlamento o sostare per giorni e giorni sul pianerottolo dell’ingegnere del ministero per ottenere una raccomandazione, una spintarella?
Una falsa pensioncina, un condono, un concorso vinto con la furbizia (non con l’inganno, che è parola demodè e pessimistica), un posticino anche precario, insomma una promessa di qualcosa di probabilmente attuabile, basta quello per vendersi o per farsi comprare.
E quindi chi l’ha detto che rimuovere corruzione e corrotti, malaffare e delinquenti, sia una mossa che porta a “migliorare il Paese”?
Un Paese migliore non è un Paese onesto, è un Paese che funziona.
E la macchina corrotta funziona, a meraviglia., basta guardare con che eleganza è stata azzerata ogni proposta di “miglioramento”.
La corruzione è tutto, in Italia, è la spina dorsale del Paese, è l’Appennino che corre dall’attaccatura delle Alpi fino alla spianata del porto di Reggio Calabria, è il Garibaldi che risale la penisola e la unisce senza colpo ferire, ingrassando le sue fila di volontari.
E quindi?
E quindi tutti sti progetti aulici, questi incontri antimafia, antipolitica, antisistema, fanno male al Paese, malissimo.
E’ tempo d’intervenire.
Abbiamo un anno scolastico davanti.
Usiamolo per insegnare ai nostri bimbi che se ti rubano la penna tu puoi comunque continuare a scrivere: con la penna di un altro.
E’ facile, basta iniziare dalle piccole cose.
Abbiamo un grande Paese da far crescere.
Siate fiduciosi, tentate, ritentate, non mollate mai.
Ma soprattutto, non fatevi tentare dalle scorciatoie della coscienza a posto.
Uno specchio si può sempre coprire, il conto in banca no.

domenica 11 settembre 2011

GOD BLESS

Eccheppalle con sto undici settembre.
Sembra che sia successa solo una tragedia agli americani, con una tremilata di morti e basta, e la fanno ancora tanto lunga.
Rimuovo con leggiadria i ricordi dei commenti abbastanza entusiasti di frange di eroici rivoluzionari che gioivano per la lezione agli imperialisti, e passiamo alla cabala, al datario, all’almanacco del giorno prima, insomma depistiamo, dai.
Non si deve ricordare questa data solo per quell’evento che ha giustamente punito l’imperialismo capitalistico sionista assetato di petrolio, c’è BEN ALTRO da ricordare, basta con questa menata dell’undici settembre.
E’ anche successo che

l’11 settembre 1973 in Cile c’è il golpe militare di Augusto Pinochet che rovescia il governo, c'è il presidente Salvador Allende che muore durante le ultime fasi di assalto al palazzo presidenziale.
E invece tutti a parlare solo di America (anche se qui c'entra eccome..)

L’11 settembre 1951 Florence Chadwick attraversa la Manica a nuoto dall'Inghilterra alla Francia, e diventa la prima donna ad aver compiuto la traversata in entrambe le direzioni.
E invece tutti a parlare solo di America.

L’11 settembre 1960  si chiude a Roma la XVII Olimpiade.
E invece tutti a parlare solo di America.

L’11 settembre 1961 avviene la fondazione del WWF.
E invece tutti a parlare solo di America.

L’11 settembre 1965 la 1a divisione di cavalleria statunitense arriva in Vietnam.
Oh, ma ciavete la fissa con st’America

L’11 settembre 1972 si chiude a Monaco di Baviera la XX Olimpiade.
E invece tutti a parlare solo di America.

L’11 settembre 1990 Céline Dion pubblica il suo primo album in lingua inglese, intitolato Unison.
E invece tutti a parlare solo di America.

L’11 settembre 1992  La Foiba di Basovizza(TS) diventa Monumento Nazionale.
E invece tutti a parlare solo di America.


Vabbè, facciamo così: basta parlare di sta storia pallosissima di americani e complotti, di pompieri eroici e finanzieri senza scrupoli, di esseri umani sinceramente dispiaciuti e di anime candide che gioiscono per la lezione ai porci imperialisti e poi si tatuano la frase “restiamo umani”.

Facciamo così: l’11 settembre è il compleanno di Pupo.
E basta.
Qualcosa da obiettare o va bene come notizia principale?


mercoledì 7 settembre 2011

ULTIMORA ANSA 6 settembre 2011

22:57 - Burkina Faso: no a richiesta asilo da Gheddafi. Le preferisce un po' più grandicelle.

22:48 - Euro 2012: Gruppo A, Italia qualificata. Qualche problema solo col gruppo 0 positivo.

22:36 -  Dopo sciopero CGIL, tende a Piazza Navona. Sempre meglio che prendere a sassate le fontane.

21:49 - Libia: Niger, accolte persone vicine al rais. Come se non bastasse avere il colera.

20:26 - Boss della Tesco salva migranti sul suo yacht. Gli servivano esche per pescare.

20:24 - USA: donatore di sperma ha 150 "figli". Da noi solo mezza dozzina di ministri.

19:51 - Russia, partito oligarca "Causa Giusta" arruola popstar. La Casaleggio pronta a denunciarlo per plagio.

19:45 - Manovra, sindacati critici: più iniqua. Pronti a pagare l'ICI sui loro immobili per rimediare?

domenica 4 settembre 2011

CAFONE IL CENSORE (e il miracolo della retromarcia)


Eccallà.
Prima o poi doveva succedere.
Succede che una delle vittime più illustri della censura nella storia, tale Giuseppe Grillo da Genova, a forza di applicare con sistematicità la censura nel suo blog si è convinto e, peggio, ha convinto i suoi adepti, che la censura è una cosa normale.
Il suo ormai mitico staff ha chiesto espressamente a Youtube di cancellare dalla rete un video satirico di Tony Troja che prendeva allegramente per i fondelli l'Otelma di Genova, e Youtube ha il brutto difetto di lasciar scritto, all'indirizzo del video rimosso, il nome del richiedente che ha ottenuto la rimozione del video.
Un passo falso, un errore, un eccesso di fascismo istintivo, poca roba, si dirà.
Il problema è un altro.
Il problema è che gli adepti hanno iniziato ad USARE come scudo le loro nobili azioni per giustificare le porcate, esattamente copiando pari pari le azioni del loro Capo, del loro "influencer".
Una buona azione non va stuprata piegandola al ruolo di alibi, ma dev'essere la punta di un iceberg virtuoso, un indizio di un insieme di azioni virtuose tutte improntate al medesimo tenore morale, altrimenti è doppiamente indegno barricarsi dietro il bene per coprirsi e continuare a fare del male.
La reazione scomposta di gran parte degli adepti ricalca l'atteggiamento dei cattolici che hanno in odio chi evidenzia le malefatte della minoranza di ecclesiastici dedita alla pedofilia, non bisogna parlarne, pensiamo al bene che fa la Chiesa.
Eh no, cari adepti.
Non è così che funziona.
Intanto il baraccone Casaleggio e Co. tenterà di mettere il cappello sulle manifestazioni settembrine di Piazza Montecitorio, dopo aver ignorato per mesi luogo e persone che lì stazionano e fanno digiuno da tempo.
I Craxiboys si stanno mobilitando , anche se con scarso risalto, un po' da ogni dove, per andare a fare numero e far trovare in piazza al loro duce, che ama le folle oceaniche e si irrita se trova piazze semivuote, la calca umana che tanto lo galvanizza.
Faccia pure, Grillo, la sua fugace apparizione davanti ai suoi isterici adepti.
Ma la macchia rimane, e non su di lui, ma sul lavoro di migliaia di bravi ragazzi accecati dalla Fede e ingannati dalla facciata di buone intenzioni che maschera un grande business, un progetto di sperimentazione dell'influenza sulle masse, che dimostra che anche e soprattutto il popolino informato, istruito e internettizzato può essere plagiato, orientato e assuefatto a porcate storiche come la censura o la calunnia di chi dissente.
E' l'ufficializzazione del fatto che chiunque, con i giusti metodi, può essere convinto a rinunciare ai principi per i quali fino a poco prima si sarebbe battuto fino allo stremo delle forze.
Non c'è speranza. E se c'è non si è prostituita ai guru con piscina abusiva condonata.
Che sia chiaro.


AGGIORNAMENTO 5 SETTEMBRE: MIRACOLO!!!!!!
Il Vate, l'Intoccabile, il Dio delle pagliacciate, colui che dopo mille insistenze mise il cappello sulle manifestazioni di piazza che avverranno, HA FATTO RETROMARCIA pur di non dare spiegazioni sulla censura che pratica da anni!!!! :))))   HA FATTO RIPRISTINARE IL VIDEO!!!!!!! Una pezza peggiore del danno. E ora CHIEDA ANCHE SCUSA, il pifferaio magico di sta cippa...... me viè da vomità ......

giovedì 25 agosto 2011

QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL FANCULO

Dunque, ricapitoliamo.
Poichè Gheddafi non era favorevole a pagare il contributo di solidarietà per la manovra petrolifera globale 2011 - 2014 è stato deciso di metterlo fuori uso.
Ovviamente è stato dichiarato lo stato di agitazione, che è uno stato-cuscinetto che si frappone (non è un frappè doppio, ignoranti) tra le banche islamiche (quelle senza interessi descritte nel "libro verde" del Raìs) e le banche islandiche (quelle senza debito, non descritte da nessuno, figuriamoci).
Grande fermento tra tutti coloro che hanno il pacchetto SKY+cinema+calcio+catture di dittatori, indignati per aver versato del denaro che in parte andrà sprecato.
La risposta non si è fatta attendere, ma era una semplice sigla: SCV, Stato Città del Vaticano, ma qualcuno ha frainteso ed è diventato Sono Cazzi Vostri, ormail il bollettino è stato pagato, e quindi niente.

Tornando alla manovra, il compound in cui si sono asserragliati le province, i piccoli comuni, i capitali scudati, i redditi al di sopra dei 90.000 euro, i concessionari e manutentori di auto blu, il personale del ristorante di Montecitorio e tutti gli assessori e consiglieri provinciali e regionali ha resistito all'attacco serrato delle milizie legalitarie, non se ne fa niente, e quindi chi è rimasto fuori si arrangi.
In che modo?
Semplice: impara ad evadere, come ha fatto appunto Gheddafi che è scappato e s'è dato alla macchia e nessuno sa dove sia, per ora.
Si sa soltanto che orde di italiani si seppelliscono temporaneamente con rito islamico nelle acque mediterranee condite fantasiosamente da depuratori non funzionanti e altre sostanze chimiche invisibili ma tossiche, che poi, a dirla tutta, tossiche è un termine eccessivo, diciamo "dedite agli stupefacenti", come stupefacenti sono le tranquillizzanti analisi delle varie ARPA disseminate per la penisola.
Ma l'arpa chi la suonava? Nerone, mentre la città andava a fuoco.
No, guarda che quella era la lira.
Ma adesso c'è l'euro.
Ah, meno male.
Siamo salvi.

giovedì 11 agosto 2011

CI SONO PAROLE

Ci sono parole per esprimere l'ansia, per farla a fette come una torta velenosa per attenuare l'effetto e la concentrazione del veleno, e per distribuirla condividendola, aspettando che chi l'assaggia insieme a noi non ne abbia effetti letali e possa tranquillizzarci col suo rimanere illeso.
Ci sono parole che sono rasoiate, che fanno zampillare sdegno che non riesci a tamponare, e continui a buttarlo fuori fino a rimanerne senza, fino a diventare un "senza sdegno", la condizione di chi non è più capace di inorridire di fronte agli affronti della miseria umana, la condizione di chi è così arido dentro che non può morire ulteriormente, di chi non si aspetta nulla di buono dal genere umano.
Ci sono parole di conforto che sono un sorriso del cervello, che arriva anche se non lo vedi ma lo senti, è un sorriso di quelli che contraggono le labbra fino all'estremo, e le pieghe sulle guance sono i solchi in cui seminare i germi dell'umano.
Ci sono parole di silenzio, quelle che non dici perchè nella mente di chi le ascolta le hai già ripetute, anche da lontano, e che per questo non sono più tue, ma di chi le ha ascoltate e ne ha tratto giovamento dalla prima volta che sono state dette.
Sono queste ultime le parole che contano, che rimangono e che saranno ciò che rimarrà di ognuno di noi.
Ognuno è le sue parole.
Quelle buone e quelle meno buone.
Sta alla nostra coscienza giudicare in che misura abbiamo prodotto più le une o le altre.
E solo dal suo verdetto sapremo se siamo serviti a qualcosa.


lunedì 1 agosto 2011

ULTIMORA ANSA 1 agosto 2011

05:33 - Obama: raggiunto accordo su debito. La nuova moneta si chiamerà "dòllalo".

08:45 - Cambi: Euro apre stabile a 1,44. Giusto per fare aerare un po'.

09:17 -  Soccorso barcone, a bordo 25 cadaveri. Erano la quota richiesta dalla Lega.

13:28 -  Bari, scontro polizia-immigrati. I danni li pagheranno gli immigrati, perchè la polizia veniva da destra.

13:38 -  Bersani al telefono con parti sociali. La Marcegaglia lo denuncia per stalking.


venerdì 29 luglio 2011

RIASSUNTO A TEMPO DETERMINATO

Caro blog, scusa se ultimamente ti ho un po' trascurato, ma siccome non sapevo da che parte cominciare partivo dalla fine e mi ritrovavo a non scrivere niente.
Cosa è successo nel frattempo? Come riassumere?
Dall'ultimo post, quello sulla TAV, non è cambiato granchè, salvo che ora la polizia segnala chi trasporta troppe maschere antigas in macchina (anche per quelle esiste la dose massima per non sconfinare fuori dall'uso personale?) e che i valligiani cominciano a scocciarsi dal passare solo per bersagli per il lancio di lacrimogeni.

Ah, cosa importantissima, sono stato a Palermo per le celebrazioni in ricordo di Paolo Borsellino e la sua scorta, solito bagno di folla tra persone splendide, emozioni e riflessioni. Ho visto dal vivo Fini a un metro di distanza mentre reggevo lo striscione contro le corone di Stato, è stato un momento emozionante, vedere da vicino un individuo color provola affumicata che guarda deporre una corona dello Stato ad una ringhiera accanto ad un cartello "affittasi" e a un altro "vendesi" è una esperienza che consiglio a tutti. E' un'immagine emblematica, pregna di significati che, in capo a qualche mese, vedrà qualche altro boiardo dei primi anni novanta ricordarsi particolari che, senza la riapertura delle indagini su Via D'Amelio, avrebbe tenuto volentieri per sè.

E' cambiato il ministro della Giustizia, al posto di Alfano c'è un'altra marionetta assemblata nelle officine dei pupari, tale Nitto Palma, ex magistrato prestato alla politica che l'ha prestato alle istituzioni che l'hanno prestato alle fregole maniacali di Berlusconi che l'ha prestato all'addestratore per cani che lo presterà alle unità cinofile della Polizia per scovare le partite di coca finite prima del novantesimo minuto grazie all'arbitro cornotto (incrocio tra cornuto e corrotto).

Accanto al processo breve (del tipo "è stato lei?" "no" "ah, va bene, allora può andare") è stato introdotto il processo lungo, quello per il quale il giudice non può rifiutare l'ammissione a teste di chiunque, soprattutto a teste di cazzo che potranno rilasciare testimonianze inutili ma lunghissime fino a portare alla prescrizione.

Poi ho scoperto che Giuliato Amano, no, Giuliano Amato ha finalmente esternato il superbubbone dell'euro: siccome la Banca Centrale Europea non può essere il banchiere dei governi dell'UE, se un giorno i titoli di stato emessi da un governo non fossero tutti venduti non potrebbe comprare lei gli invenduti. Quindi il cosiddetto "debito sovrano" di una nazione non è più garantito, non è più senza rischio.
In sostanza, se a me, stato dell'UE, mi servono soldi e per reperirli emetto BOT e non riesco a venderli tutti, non mi soccorre la Banca d'Italia a comprarmi i titoli invenduti, quindi una parte dei liquidi che mi servivano mi mancheranno. E a qualche mio creditore dovò dire di pazientare ancora a riscuotere, che devo cercare altrove i suoi soldi. Non è una bella situazione, e se si diffonde la voce, anche chi mi ha prestato soldi comprando i miei titoli comincerà ad avere qualche sospetto sulla mia capacità di onorare i miei debiti.
La soluzione? Uscire dall'euro e far tornare la proprio banca centrale a fare il suo lavoro.
Macchè, non se ne parla nemmeno.
E siccome smantellare l'euro è un tabù, un'eresia, allora non rimane che una via: quella della virtù della finanza pubblica attraverso la eliminazione del deficit e una riduzione consistente del rapporto debito/PIL. 
Ah sì? Ma veramente?
E allora siamo spacciati.


Ma a piccole dosi, e tagliati anche male.
Perciò, caro blog, stiamo a vedere come si mette.
Ti farò sapere. 

lunedì 4 luglio 2011

FORSE DELL'ORDINE

Buongiorno, questi gli ordini diramati dalla Direzione Centrale, vi prego di prestare massima attenzione.

Il Reparto Celere della Brigata "Scilipoti" dovrà portarsi in località Condove con il compito di garantire sicurezza ad un cantiere oggetto di azioni di disturbo e sabotaggio da parte di non meglio identificate frange di soggetti oppositori che si dichiarano contrari all'esecuzione dei lavori.

Si raccomanda massima cautela nell'addentrarsi nella boscaglia, la zona è impervia e molti operatori vostri colleghi si sono infortunati cadendo, ma sono stati fatti passare come feriti dai lanci dei contestatori, per salvare in qualche modo la dignità del Corpo a cui appartenete.

Il cantiere è di proprietà di primarie aziende nazionali nel campo delle costruzioni, del cemento e delle transazioni finanziarie, con significativi fenomeni di infiltrazioni mafiose, per cui alla fine il vostro compito è tutelare gli interessi della mafia con fedeltà al mandato e agli ordini.
Non fate quelle facce, il giorno in cui il Paese sarà in mano a brava gente tuteleremo i principi sani, ora gli ordini sono questi, perciò vi prego di affrontare i vostri compiti col medesimo impegno che avreste profuso se avessimo lavorato per obiettivi legali.

Tornando ai compiti operativi, vi raccomando di lanciare meglio i sassi dai cavalcavia verso i manifestanti, perchè da videoriprese effettuate in loco si nota come molti di voi lancino con gesto atletico errato, oltretutto usando spesso sassi non idonei ad impattare efficacemente.

Inoltre siete tutti pregati di porre in atto azioni teppistiche per cogliere di sopresa gli avversari, poichè il fattore divisa porta inconsciamente a non aspettarsi atti al di fuori della Legge, ed è in quel momento che l'operatore deve approfittarne per assestare colpi inattesi, fuori ordinanza e coperti da segreto operativo delle forze dell'ordine.

Riguardo alle richieste di vestiario presentate negli ultimi sei mesi, mi si dice di riferirvi quanto segue: "Il Magazzino materiali del Corpo non dispone di capi di vestiario d'ordinanza nuovi di confezione, ma bensì risultano disponbili solo alcuni capi di vestiario usati, in discrete condizioni".

Riguardo ai rimborsi benzina per le auto di servizio, mi comunicano che non sono ancora stati accreditati i fondi ministeriali e quindi dovrete continuare a mettere voi la benzina nelle auto di pattuglia, conservando bene le ricevute dei benzinai ai fini di un rimborso.

Stesso discorso vale per le telefonate dai vostri cellulari per cause di servizio poichè le radiomobili di molte volanti sono fuori uso, conservatevi tutti gli scontrini di ricarica. Non sono valide le schede di ricarica a grattino, poichè impersonali e non abbinabili direttamente con un numero telefonico certo.

Ok, è tutto, non vi chiedo se ci sono domande perchè non posso rispondervi, andate e buon lavoro.

E ricordatevi: siete servitori dello Stato.
Se poi lo Stato è in mano a soggetti legati alla criminalità organizzata non è colpa vostra.

giovedì 9 giugno 2011

REFERENDUM

Referendum di domenica. Tutto molto semplice:

- Vuoi impedire al Presidente del Consiglio di farsi il vaccino contro il carcere? (SI)
- Vuoi evitare di cuocere le lasagne sul davanzale dopo un guasto a una centrale nucleare? (SI)
- Vuoi evitare di ritrovarti a far la ricarica da dieci euro allo sciacquone? (SI)
- Vuoi impedire che, quando piove, ti venga fatturato come consumo in eccesso? (SI)

domenica 29 maggio 2011

CRONACHE DA BASSO INTERO

Bene.
Di cosa vogliamo tacere oggi?
Un argomento a piacere, su.
...Le guerre pubiche? Carfagine e i carfaginesi? Annibale che coi suoi lestofanti valica le alpi?
Ma sì.
Le Alpi.
Come Ilaria.
Ilaria chi?
Alpi, per la madonna!!! quella ragazza che aveva scoperto un traffico di armi verso la Somalia, te la ricordi? Quella che uccisero insieme al suo operatore di ripresa, sì insomma il cameraman, le hanno dedicato una scuola, un liceo, a Rutligliano, in Puglia, vedessi che hanno combinato quei ragazzi, il liceo tutto addobbato, una cerimonia fatta e pensata tutta da loro, una cosa bellissima.
Eh sì, meno male che ci sono i giovani, meno male che ci sono i nostri figli.
Che poi, però ...... sti ragazzi non hanno valori, non hanno ideali, non hanno quì, non hanno lì, si calano solo pasticche e alcool al fine settimana, e poi invece scopri le cose mirabili che riescono a fare, cose che tu da giovane non hai fatto e loro invece sì, e allora per invidia dici che si calano solo pasticche e alcool.
In ogni caso, questo mondaccio infame dà il la alla conflittualità, che col sol dell'avvenire fa una coppia di note che messe insieme danno ... la sirena della polizia?
Ah beh, quando senti quella, qualcosa hai combinato, qualcosa è successo, come minimo sei persona informata dei fatti. Anzi, proprio perchè sono fatti bisogna capire chi gli ha venduto la roba, la gnagna, la bamba, insomma lo stupefacente.
"Figliolo, i dubbi sono certezze in abito da sera", diceva quel famoso filosofo .... quello lì ... quello famoso .... vabbè ... poi mi viene in mente .... e quindi dicevo ..... insomma di cosa vogliamo tacere? Cosa vogliamo evitare in questa nostra conversazione al tavolino di questo bar ? No, perchè se ci mettiamo d'accordo evitiamo di bruciare la serata con argomenti scottanti, rimaniamo sul tiepido, sul semifreddo, sullo scongelato in ambiente sterile.... così non si sviluppano batteri.
E quindi? di che stavamo tacendo?
Va bene, va. Parliamo di gnocca e non se ne parli più.

Cin.
E sto giro l'offro io.






http://www.liceorutigliano.com/

venerdì 27 maggio 2011

BABY ON BOARD

 
Tre bambini vittime del lavoro.
No, non sto parlando di lavoro minorile, sto parlando di vittime del lavoro dei loro genitori.
Un cervello assorbito e annullato dal lavoro non serve se non a quel lavoro, e dopo un po’ nemmeno a quello.
Il lavoro oggi o non ce l’hai o lui ha te.
Spesso non è neanche un discorso di ambizione, di cinismo da carriera che superi in importanza qualunque altra persona o sentimento. E’ che oggi per rendere “il giusto” devi essere ingiusto, per risultare efficiente devi farti assorbire totalmente da impegni e doveri, altrimenti se provi ad essere un individuo che si prende il suo tempo rischi di rimanere tagliato fuori.
C’è poco da scegliere:
o schiavo con una posizione sommariamente stabile o libero con le pezze al culo e serenamente disperato.
Ci siamo dimenticati il futuro in macchina, sotto il sole, convinti di averlo lasciato in mani sicure quanto le nostre.
E questo fa capire a quali rischi lo sottoponiamo anche quando lo affidiamo ad altri, umani come noi, e a loro volta schiacciati da chissà quali pensieri, tanto da essere capaci di dimenticarsi anche della quantità di futuro altrui che gli è stato affidato.
In ultima analisi, il futuro è un fagottino che ci riempie la vita di gioia per il solo fatto che esiste, ci crea angosce sulle nostre capacità di saperlo allevare e ogni suo piccolo malessere ci getta nello sconforto.
E impegnati come siamo a migliorare la vita del nostro futuro, ce lo dimentichiamo e lo facciamo morire.
In ognuno di questi dannati c’è un po’ di noi.
Ciao angioletti, perdonateci tutti.

martedì 24 maggio 2011

FIDESTORSIONE

Fideiussione: garanzia personale prestata da un soggetto, chiamato fideiussore, ad un creditore in favore di un debitore. Nel contratto di fideiussione, il fideiussore è obbligato ad assolvere l'impegno del debitore principale in caso di inadempienza di quest'ultimo.
 
dal vocabolario "Parla - Comemagni":  se devi dare dei soldi a uno e questo non si fida e pensa che tu possa NON essere puntuale nel ridarglieli, trovi uno che lo rassicura dicendogli che se non lo paghi tu allora paga lui al posto tuo.
Ovviamente questo qui non è che te lo fa come favore,  qualcosina bisognerà pur dargliela. E il compenso per essersi messo in mezzo a fare da Rambo de noantri, "pago io se non ti paga lui, ghe pensi mi" è un compenso annuo che oscilla dal 2,40 al fino al 5 % del capitale che devi restituire, e cambia a seconda del bene o servizio pagato tramite questa forma di garanzia.
Bene.
Immaginate di vendere delle cose fornite da un soggetto A, il quale ogni settimana preleva dal vostro conto in banca quanto gli spetta per le cose che vi ha fornito in settimana. 
Il credito che vi sta facendo è pari al valore della merce che potete riuscire a comprare e quindi vendere nell'arco di una settimana. Voi vi date una regolata, e dite: ok, io al massimo riesco a vendere mille euro di , per esempio, pistacchi alla settimana, quindi ritirerò da te massimo sto valore di merce, anzi, teniamoci larghi, facciamo duemila, hai visto mai che in qualche periodo riesco a vendere di più... 
quindi l'importo che verrà garantito dal Rambo de noantri è duemila euro, che al cinque per cento è 100 euri all'anno.. glieli dai e stai tranquillo tu, sta tranquillo il tuo fornitore e quello che ti fa da "ghe pensi mi" si becca cento euri senza aver fatto sostanzialmente una mazza (è tuo interesse pagare puntualmente sennò non hai più roba da vendere).

Immaginate adesso che il Rambo de noantri dica: senti, il soggetto A vuole che gli garantisco un capitale di almeno cinquantamila euro a settimana, sennò ti sospende le forniture. Tu allora obietti che in una settimana non ritirerai MAI una cifra simile in merci, ma ormai hanno deciso, loro.
E se non paghi la fideiussione per questa somma spropositata di merce che MAI e poi mai richiederesti, loro ti bloccano l'attività.

Il quesito è: che fai? Vai nella loro sede e gli apri la testa con un'ascia?
Oppure: vai da loro munito di un vocabolario "Sabatini-Coletti" e gli fai leggere: 
ESTORSIONE: Reato patrimoniale consistente nell'obbligare qlcu., con le minacce o con l'uso della forza, a fare o non fare qlco.; in partic. a consegnare una somma di denaro: (minacce a scopo di estorsione)

pensate che qualche giudice prenderebbe in considerazione questa "fattispecie di reato", o rimane come rimedio solo la vecchia, buona ascia??

Ai posteri l'ardua sentenza.

p.s.: si prega di sanguinare sottovoce, grazie.





giovedì 19 maggio 2011

L'ANO CHE VERRA'





Caro Grillo ti scrivo così ti distraggo un po'
e siccome ti credi un Dio più forte te lo dirò
Da quando hai un partito c'è una grossa novità,
non puoi più fare il saltimbanco
e qualcosa la devi fà.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
perchè c'è da fare le riunioni e far funzionar la testa,
e si sta sempre a parlare per intere settimane,
poi arrivi tu a decidere tutto
a saperlo andavo a puttane

Ma la tua impostazione è basata sul protagonismo
porterà una trasformazione
e ad un nuovo berlusconismo
basterà fare proclami e banchetti in tutta Italia
ed abboccare a tutti i tuoi ami
ed ai tuoi fuochi di paglia

Bisogna esser neutrali e rinnegare amici
e sabotare con i tuoi strali
seguendo ciò che dici.

E si farà l'amore solo con chi ti va,
purchè non ci trasformiamo in froci
o Vendola ti sfotterà,
eviteremo il confronto e ogni spiegazione
perchè grillino lo si è fino in fondo
a costo di essere un coglione

Vieni caro Beppe che ti mostriamo le tette
che siamo il tuo movimento
da mungere ogni momento
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro Beppe quante notizie inventate
per farti da alibi serio
mentre tu spari cagate.

E se quest'attimo passasse in un istante,
vedi io valgo uno
ma se tu sei delirante
poi non ci caga nessuno.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto defilando è questa la novità

mercoledì 18 maggio 2011

METAFORE BERSANIANE PRONTE ALL'USO

1) ooooooooo ragassi ....... sciam mica qui a iscrivere Pupo a pallacanesctro!!
2) ooooooooo ragassi ....... sciam mica qui a sbianchettare gli scarafazzi!!!
3) ooooooooo ragassi ........ sciam mica qui a zuccherare la porchetta!!
4) ooooooooo ragassi ........ sciam mica qui a sniffar la strissia di Gaza!!
5) ooooooooo ragassi ........ sciam mica qui ad abbronsarci coi raggi delle biziclette!!!
6) ooooooooo ragassi ......... sciam mica qui a cinguettar la Traviata nelle gabbie salariali!!
7) ooooooooo ragassi ......... sciam mica qui a inscegnare il cungfù alla Montalzini!!!
8) ooooooooo ragassi .......... sciam mica qui a regalar calippi alla Carfagna!!
9) ooooooooo ragassi .......... sciam mica qui a leccar via le cacche dal parabressa della Papamobile!!
10) oooooooo ragassi ........ sciam mica qui a spegner le candele coi borlotti!!!!

martedì 17 maggio 2011

BRISCOLA A COPPE


E già.
Non ce l'aspettavamo.
Lo riconosco subito, su Milano avevo cannato clamorosamente i pronostici, anche dopo il caso Lassini e il caso Moratman.
Ma dico io: con la torta dell'Expo 2015 già sporzionata tra le varie cosche calabresi, con i pacchetti di voti mafiosi sicuri e solidi, mi va a succedere che Pisapia stravince.
Que viva Milano, dunque.
Ma soprattutto que viva Napoli, che porta DeMagistris al ballottaggio,  alla faccia di Mastella e Beppe Grillo, i due più acerrimi nemici dell'ex-giudice, il primo con una promessa di suicidio in caso di vittoria di DeMagistris, il secondo con un apposito post sul suo ineffabile blog, anzi no, magazine on line.
Volevo accomunare Mastella e Grillo in un sonoro vaffanculo, il primo con una risibile quantità di voti, il secondo con un eclatante risultato a Bologna ma con due cocenti fallimenti a Milano e Napoli, che non bastano a stemperare il clima di euforia da vittoria in un ebbro schieramento religioso qual'è il grillismo puro.
Ma tant'è.
Di solito dopo le elezioni tutti dicono di aver vinto, almeno stavolta Pdl e Lega ammettono di essere delle merde incapaci e riconoscono la vittoria, almeno fino a quando non chiederanno la riconta delle schede come fece tempo fa l'eurotappo dopo essere stato sconfitto da Prodi.

L'ombra in tutto ciò è la vittoria di Fassino a Torino, che significa continuare con lo scempio della TAV e altre idiozie del genere, ma è ancora tutta da giocare.
Vedremo.
Intanto, onore ai vincitori e sputazzi sui vinti.
E se talvolta ci scappa un onore a qualche vinto e soprattutto qualche sputazzo a qualche vincitore non dite che si confondono le acque.
Tutt'al più è un raro caso di bilanciamento dei meriti.
Prosit.

p.s.: copia della presente è stata salvata nell'ard disco, non vorrei che questo post facesse la fine di quello di Metilparaben scomparso dalla Rete perchè rimosso da blogger.com e che sbugiardava in modo clamoroso le falle del Grillomondo.
In situazioni normali sarebbe una pura coincidenza, ma conoscendo a fondo il Grillomondo, posso dirvi che a me questo ennesimo episodio non risulta per niente strano.
E' la Rete, bellezze.
Ed è feudo dei nuovi padroni della comunicazione e del plagio di massa.
Avanti c'è posto.

sabato 7 maggio 2011

BROWSERT





Procedono con difficoltà le prove segrete della nuova, rivoluzionaria invenzione: PsychoPad, il giornale fonetico.
Si tratta di un tablet computer che, oltre a visualizzarti la pagina del tuo giornale, te la legge ad alta voce.
Poiché oggi la maggior parte dell’informazione è urlata, ci sono innanzitutto difficoltà ad impostare il comando del volume automatico.
Ci sono titoli che, nelle prove su strada, hanno fatto sobbalzare con improvvise urla chi ascoltava, poiché i titoloni a nove colonne vengono letti a 1200 decibel.

Alcuni trafiletti piccoli piccoli, di quelli a bordo pagina, quelli che contengono anche notizie importantissime ma che è meglio che non si sappiano, li legge così sottovoce che bisogna avvicinare il tablet all’orecchio.

I problemi maggiori nascono quando le troppe notizie che riceviamo spesso mandano in tilt la pur generosa memoria RAM del computer, con effetti di pericolosa disinformazione.

Nelle prove odierne, il tablet per esempio ha detto che il principe William d’Inghilterra ha sposato Osama Bin Laden che a sua volta ha rinviato a giudizio la Minetti per aver ucciso e sepolto in mare l’immondizia di Napoli con un blitz dell’esercito, mentre Papa Giorgio Napolitano ha beatificato in Vaticano Scilipoti, l’Inter è ormai a un punto dallo scudetto, Gino Strada ha dato il suo assenso per bombardare la Padania (ma solo fino ai play off di pallavolo) , Gheddafi è stato esonerato dalla panchina della Libia ed è in visita in Italia il sottosegretario Usa Clillary Hilton.

Ulteriore segnale di grossi problemi di messa a punto del computer sono le notizie flash in evidente cortocircuito, le news secondo le quali “La mafia non abbassa la guardia, prosegue la lotta allo Stato”, “i sacerdoti elettricisti celebrano la messa a terra”, ma anche “sarà possibile costruire edifici senza chiedere autorizzazioni” “procedono le gare per la privatizzazione dell’ossigeno presente nell’atmosfera” “questa sera tutti in mezzo a una strada col naso in su a vedere le stelle carenti”
“Un luminare nella cura dei tumori è entusiasta del nucleare” “Gattuso fugge da un CPT” “spiagge in regalo per un secolo ai privati in cambio della mancetta natalizia allo Stato” e altri inquietanti anomalie, con la visualizzazione ed enunciazione di notizie tutte chiaramente surreali, impossibili, frutto sorprendente di gravi problemi di impostazione software che i programmatori faticano a correggere.
Le difficoltà maggiori nascono nel distinguere le notizie vere da quelle distorte, dagli errori di sistema.
La sperimentazione continua e si lavora alacremente, negli studi della Ciumbia Inc. , colosso dell’informatica della Silicon Valley, in un villino accanto a quello della Santanchè <error code ssl_error_rx_record_.

IN LOVING MEMORY

A trent'anni dalla morte, omaggio a Bob Marley, ex operaio Chrysler che riempì coi colori del reggae molte vite in bianco e nero.

lunedì 2 maggio 2011

INTERNO NOTTE

- Oh...
- Eh .... che c'è? ...
- Hai sentito?
- No, stavo dormendo ... che c'è? e spegni sta tele che è tardi ...
- Guarda che l'hanno preso ... l'hanno fatto fuori ....
- ma chi?
- il grande Capo ....
- ma chi? Matteo Messina Denaro? Il capomafia?
- macchè .... più su ....
- Andreotti?
- no.....
- Scilipoti?
- no ... e non scherzare, dai ....
- insomma che c'è?
- gli americani hanno beccato Bin Laden ... l'hanno fatto fuori ...
- n'altra volta?
- te scherzi, ma è una grande notizia ....
- eeeh ... come no .... non sto più nella pelle ...
- ma ti rendi conto? un durissimo colpo al terrorismo!!!
- mah .... in fondo BinLaden era la cartuccia da sparare in caso di calo del consenso di Obama ... si vede che nei sondaggi non stava benissimo, ultimamente, e quindi s'è giocato il jolly .....
- ..... dici?
-  dico ....
- e se c'è un nuovo calo di consenso chi ammazzeranno?
- potrebbero sparare a Ratzinger e poi catturare un senegalese incolpandolo come attentatore ...
- dici che può succedere? dici che creano un mostro per ogni occasione?
- gli americani ste cose le sanno fare ... cianno Ollivud ... di finzione se ne intendono ...
- vabbè, allora pure noi ciavemo Cinecittà, che c'entra .....
- c'entra, c'entra .... ora stai  a vedere che succede: gli antiamericani beatificheranno Bin Laden in una megamanifestazione a Piazza San Giovanni, i filoamericani organizzaranno una contromanifestazione lo stesso giorno in Vaticano con un concertone di cori alpini presentato da Giletti, Vespa si farà costruire il plastico dell'intero Pachistan (tre ettari de robba) e MaraVenier si farà intervistare nel letto di Sposini mezza ignuda ...
- ma quanto sei cinico ......
- piuttosto .... come stamo con quei piatti ricordo del matrimonio di Uilliam e Chèit??
- ce ne sò rimasti parecchi ....
-  allora chiama i cinesi e digli che se li riprendono ... ci ristampiamo sopra la foto del beato Osama e li andiamo a vendere davanti ai centri sociali o a qualche congresso di complottisti antisionisti .....
- insomma il nuovo ordine è "festeggiare" .....
- esatto .... quello è il nuovo ordine mondiale ... cosa ti credevi che fosse?
- va beh ...... allora spengo sta tele .. m'hai fatto passà la voglia di esse contenta per il duro colpo al terrorismo ..... a proposito di duro ...... maaaaaaaaa ... e se noi famo qualcosina stasera?
- che? ma sei matta? E' morto BinLaden, l'ultimo baluardo contro l'imperialismo porco sionista e tu vuoi festeggià? ma ti rendi conto??? che schifoso cinismo!!
-  ah già .... è vero ....... allora dormiamo .....
- ecco, meglio ....... e domattina fammi trovà pronti quei tre chili di tritolo da lasciare in Procura .... sennò non mi pagano manco stavolta ...
- e per forza ... l'altra volta te sei sbajato e in procura ci hai lasciato l'immondizia mentre è scoppiato il compattatore della monnezza  .... mi ricordo tutta la monnezza sui tetti delle case ...
- lassa perde .... diedero la colpa alle piogge acide e all'inquinamento ....
- e quindi all'americani ....
- ecco ....  tanto comannano tutto loro ... tanto vale che si prendono pure le colpe, no?
- eh ... giusto ..... buonanotte ...
- e bonanotte sì ...........

lunedì 25 aprile 2011

PARTYGIANI SEMPRE



E insomma ieri è stato sepolto Vittorio, detto Vik, quellochesièffattoammazzaredaquellicheaiutava, il bresciano che invece che stare a casa sua ha scelto di andare a fare l'eroe in Palestina.

L'inchiostro delle prime pagine dei quotidiani nazionali è stato investito per descrivere ben altre notizie, per lanciare altre informazioni più importanti, che destano maggior emozione, tipo l'esodo di Pasqua sulle strade, le ricette pasquali e i consigli sulla pasquetta nelle città d'arte.

Funerale in sordina, insomma, d'altra parte se non si faceva ammazzare chi cazzo lo conosceva, sto Vik.
E poi senti, chissenefrega di questo qua, non è nulla di più di un normale turista italiano avventato e ingenuo che si fa rapire o ammazzare per esempio in Yemen o nel Ciad.
Se rimaneva a casa sua non succedeva. Sì, magari capitava che lo arrestavano per qualcosa e poi moriva in carcere per le percosse che si era procurato lanciandosi col volto contro le robuste calzature dei suoi custodi, ma è andata diversamente.

E poi ci sarà sempre qualcuno che è contento che sia morto Vik, sto comunista rompicoglioni, gasato dal suo ruolo di eroe. Ci sarà sempre qualcuno che sentenzia "son contento, ben gli sta".

Come ci sarà sempre qualcuno che ghignerà di soddisfazione nel sapere che due carabinieri sono in fin di vita dopo essere stati aggrediti da un branco di rifiuti umani, compattati in un rave party, e caricati a bordo di un'auto che i militari avevano fermato per un controllo.
Sò sbirri, per cui è molto trendy e rivoluzionario volerli morti.
Ci sarà sempre qualcuno che sentenzia "son contento, ben gli sta".

E qualche "ben gli sta, potevano rimanere a casa loro"  sarà sfuggito anche alla notizia di qualche naufragio nel Mediterraneo, qualcuno sarà stato contento anche di questo.

E' un Paese che è contento con poco, il nostro.
Basta una porcatina anche piccolapiccola, una infamietta anche di poco conto, e ci si sente contenti, sollevati, in base al principio mors tua vita mea o semplicemente per sadismo (godere delle disgrazie altrui) o invidia (soffrire per le soddisfazioni altrui).
E quindi basterà  distribuire oculatamente i motivi di soddisfazione, alimentare scrupolosamente il gioire delle disgrazie, innaffiare con costanza il desiderio di successo a scapito di qualcun altro, e la piantina della inutilità collettiva verrà su bene, folta e rigogliosa.

L'importante è che questa fragile piantina non sia esposta alla luce diretta.
Sotto la luce dovrà starci sempre la commiserazione di facciata, il pietismo da alibi, quello che in pubblico impedisce di manifestare le proprie gioie.

Lo so, è un godere solo a metà. Ma comunque esultare, rinchiusi in bagno, per la morte di un Vittorio Arrigoni o di un carabiniere in servizio, sarà sempre quel filo che unisce tanti bagni d'Italia, tante tualetts dello stivale, tanti pisciatoi della penisola.

Son sessantasei anni che siamo liberi dai nazisti, grazie al sacrificio di tanti stranieri e tanti eroici italiani, tutti morti sulle spiagge di Omaha Beach o di Anzio o fucilati in piazza dopo un rastrellamento.
E so già cosa ci vorremmo scrivere, sui nastri delle corone commemorative.
"Son contento, ben gli sta".

giovedì 21 aprile 2011

QUANDO I LASSINI FANNO OH

Lettera aperta ai milanesi.


Cari cittadini meneghini,
il mio accorato appello è per voi, che vi accingete a recarvi alle urne (senti come sò partito bene) per eleggere coloro che gestiranno le vostre vite per il prossimo lustro.
Sindaco uscente è la Sig.ra Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti  in Batman, esponente del Partito dell'Amore per la Libertà, schieramento che reca nel nome l'implicita avversione per la detenzione e l'espiazione di ogni pena.
La mossa iniziale per fiaccare l'avversario del suddetto partito è stata: affiggere in giro per Milano un manifesto che equiparava le procure ad una banda di terroristi assassini.
Il prode esecutore di  un gesto di cotal coraggio è tale Lassini Roberto, che sotto il fuoco nemico reggette (?) discretamente, sotto quello amico minacciò di rivelare segreti scottanti, e alla fine si sciolse come corpo dopo due boccette di Guttalax e fece pubblica ammerda, no, pubblica ammenda del suo estremo gesto.
Lassini, si è detto da più parti, parla come la pancia del Paese.

E dal sistema digerente vengono fuori solo capolavori del genere.

Eleggete Lassini.
Concimerete il mondo.

domenica 17 aprile 2011

PORCA MATRIOSKA

Il mio quartiere è diviso.
C’è chi vorrebbe la costruzione di una scalinata adiacente al palazzo e chi vorrebbe che lasciassero intatto l’orto che occupa quella superficie.

Il mio palazzo è diviso.
C’è chi insozza tutto ciò che è fuori dalla porta di casa sua e chi invece vorrebbe un maggior senso civico e rispetto degli spazi comuni.

Il piano in cui abito è diviso: c’è il mio appartamento e un garage che puzza di nafta.

Il mio appartamento è diviso: c’è una zona giorno e una zona notte.

La ma stanza è divisa: c’è la zona del letto e quella della tv.

La mia tv è divisa: c’è quella di Berlusconi e quella del Governo.

Il governo è diviso: ci sono i leghisti e il resto del pidielle e gli ex aennini e gli ex uddiccini e altra roba.

Io sono diviso: c’è la mia parte intollerante e quella tranquilla.
La mia parte intollerante fatica a sopportare le opinioni altrui.
La mia parte tranquilla fatica a interessarsi delle opinioni del prossimo.

Il prossimo è diviso: c’è chi è prossimo per vicinanza e chi è prossimo per ordine di apparizione.

Le apparizioni sono divise: ci sono apparizioni ai pastorelli  e apparizioni ai pecoroni.

I pecoroni sono divisi: ci sono quelli che non vivono senza pastore e quelli che non vivono senza pastone.

Il pastone è diviso: c’è quello per alimentare il bestiame e quello particolarmente profumato usato come esca.

L’esca è divisa: c’è quella che si sente traditrice di chi la mangia e quella che meglio finire in bocca che in culo.

Il culo è diviso:  c’è il gluteo destro e quello sinistro.

Ma la volete piantà co sta cazzo di politica dappertutto?