venerdì 29 novembre 2013

NON PARLARE AL CONDUCENTE

Entro e non oltre.
Bella sta clausola.
Inizia con "entro" , una parola beneaugurante per chi partecipa ad un concorso.
Concorso esterno in associazione smaniosa.
Questo è il reato contestato.
Ora ci starebbe bene la premessa "se fossimo in un Paese normale", frase in cui la parola "paese" viene pronunciata maiuscola, caricando la P al limite dello sputazzo, ma si sa, l'ars oratoria si prende ogni licenza pur d'essere efficace.
Dicevo, se fossimo in un Paese normale non avremmo assoluta fretta di cambiamento, non avremmo la smania di vedere la situazione cambiare prima di andarcene, non avremmo l'impazienza di vedere risultati subito, ma da noi la parola "sùbito" è un'opinione, un'ipotesi, un augurio, non un avverbio di tempo.
D'altronde son solo sessant'anni di galleggiamento in cloaca, è inutile che stiamo a rivangare il repertorio cinematografico di età preistorica in cui, con film tipo "le mani sulla città" di Francesco Rosi, si descriveva la genesi terminale di un Paese-sistema, una macchina da guerra lubrificata col malaffare.
Siamo così, e cerchiamo in tutti i modi di cambiare, o di cambiare il modo di rimanere gli stessi di prima, o insomma proviamo a conservare l'evoluzione in comodi sacchetti sottovuoto.
E poi tutto nel congelatore.
Accanto alla Viennetta all'uranio e sotto i sofficini al bitume.
Ah, il progresso!!!