mercoledì 20 aprile 2016

INNOCENTI EFFUSIONI

Stasera mi sento romantico.
Sarà la primavera, sarà l’ormone che mal s’approccia all’anagrafe, fatto sta che stasera vi parlo di bacini.
dal link
http://www.adb.basilicata.it/adb/risorseidriche/immagini/bacini.jpg

ecco a voi i bacini idrografici della Basilicata.


Converrete con me che si tratta di una regione ben irrorata d’acqua, con ben cinque fiumi che sfociano nello Ionio dopo essersi fatti quasi tutta la regione, dalle montagne del potentino fino alle spiagge sabbiose ioniche.

Come se non bastasse, del sistema idrografico Basilicata fanno parte ben quattro invasi di raccolta acque, le dighe di San Giuliano, Camastra, Monte Cotugno e Pertusillo.

E tutto questo a disposizione di soli 574.782 abitanti, con una media di 170,3 anziani ogni 100 giovani.
Bene, questa spugna impregnata d’acque fatta di boschi e d’argille conserva, nelle sue profondità, enormi quantitativi di gas e petrolio.
In superficie è tutta acqua, nelle viscere è tutta petrolio e gas.
E per estrarre quello che c’è sotto si inquina quello che c’è sopra.
Mamma Eni da queste parti ha posto in atto un piano Marshall spalmato in settant’anni, da economia rurale e attenta all’acqua si è passati all’economia chimica attenta ad altre sostanze. Che però si sono rivelate come il mostro risvegliato dalle viscere del sottosuolo.

Per farla breve: succede che accanto alla perforazione a scopo estrattivo ci sono perforazioni a scopo di scarico.
Si chiamano pozzi di reiniezione, e come dice la parola stessa servono a reiniettare nel sottosuolo fluidi precedentemente estratti dal sottosuolo stesso, dopo averne filtrato e trattenuto la parte che interessa.
Se estrai da quattromila metri sotto i tuoi piedi e poi cerchi di rimettere al suo posto una parte dei liquidi estratti, educazione vorrebbe che rimettessi quei liquidi alla stessa profondità.
Perché se invece di rimetterli nel sottosuolo li inietti in strati più superficiali, avvengono dei fenomeni che hanno un nome che sa tanto di primavera: affioramenti.

E’ tutto uno sbocciare di incubi oleosi a pelo d’acqua.

Ma è anche tutta una rassicurante osmosi tra cultura dei capitali e capitali della cultura.

Bacini e affioramenti.

Basta, che divento troppo melenso e vi sale la glicemia.