mercoledì 11 luglio 2012

CON IMPUTATA STIMA

E alla fine, anche sora Giustizia giunse a destinazione.
Dopo un lungo viaggio di un decennio, si è giunti alla sentenza sull'allegra rimpatriata tra celerini avvenuta in una notte dell'estate 2001 a Genova.
Diciamo che, a una certa ora della notte, un gruppo di uomini in divisa fa irruzione in una scuola e massacra decine e decine di ragazzi, così, per scaricare la tensione della giornata. Una intera giornata di guerriglia sfiancherebbe anche il sistema nervoso di un androide, e visto che di androidi non si trattava, si pensò bene di portarsi da casa l'alibi per quell'azione di pura vendetta, una spedizione punitiva.
Degli uomini in divisa asportano - da un magazzino di custodia corpi del reato -  delle bottiglie molotov precedentemente sequestrate, per far risultare che l'attacco a base di calci e manganellate, con le teste di ragazzi schiantate sui termosifoni e sui muri, era più che legittimato dal ritrovamento di quelle bottiglie pronte all'uso.
Sul pavimento strisciate di sangue, qualche incisivo, urina liberata per lo shock subito, vomito, ciocche di capelli, vestiti e zaini abbandonati, orme di anfibi d'ordinanza finiti in qualche pozza di liquidi organici.
Lo Stato quella notte si tolse la divisa e si vestì da teppista, le stellette lasciarono il posto alle svastichette, e l'Uomo lasciò il posto al boia. Bisognava dare una "lezione" ai sovversivi che dormivano nei corridoi, rei di aver partecipato a non si sa cosa, non si sa dove, non si sa se erano coinvolti, ma nel dubbio li meno.
Qui trovate un racconto della faccenda, della manovrina dilettantesca delle molotov migrate da un deposito ad una scuola-dormitorio, e trovate, oddio, no, alcuni nomi importantissimi per questo Paese, finiti in quella storia ad eseguire ordini inascoltabili in un Paese civile, ordini che hanno ucciso la loro carriera.
Giovanni Luperi, ex vicedirettore dell'Ucigos ed attuale capo sezione analisi dell'Aisi, che prima si chiamava SISDE, insomma i servizi segreti interni;
Francesco Gratteri, capo della Direzione centrale anticrimine;
Gilberto Caldarozzi, direttore dello Sco, il Servizio centrale operativo;
e altri dirigenti di alcune importanti squadre mobili e di altri uffici territoriali.
Gente che ha svolto importanti operazioni, rischiato la pelle, catturato gente come Provenzano, gente che prima e dopo la Diaz aveva onorato la divisa e lo stesso Stato che fu mandante di quella operazione di terrorismo, intimidazione, violenza gratuita, maltrattamento, sequestro di persona con l'aggravante degli utili motivi.
Dispiace sapere che gente come Gratteri abbia dovuto piegarsi agli ordini peggiori che un tutore dell'ordine potesse ricevere, ma immagino sapesse, quella notte, che stava compromettendo il suo futuro.
Immutata stima per il poliziotto integerrimo, imputata stima per il boia, yin e yang, bianco e nero, come al solito.
Lo Stato ha ordinato allo Stato di comportarsi da antistato, poi lo Stato ha processato quello stesso Stato per i suoi comportamenti anti-sè stesso e lo ha rimosso per aver eseguito gli ordini ricevuti da colui che lo ha comandato, poi imputato, processato e condannato, che poi sarebbe sè stesso.
Kafka al confronto sembrerebbe Gasparri dopo una dozzina di grappe.
Ma questo è.
L'immutata stima è l'ostinazione a voler vedere solo le parti pulite di un vestito che ha una macchia di sangue e cacca, l'attaccarsi disperatamente al buono che è stato fatto negli anni per eclissare le conseguenze fetide di una notte di follia.
Nel pezzo che ho linkato su si parla di una telefonata di Bertinotti a DeGennaro riguardo all'assalto alla Diaz, con l'agghiacciante risposta "Cosa vuole che faccia, quella non e´ un´ambasciata... Non c´è extraterritorialità. Quello che sta avvenendo è una sorta di controllo del territorio. Non le posso dire altro, ma non mi può chiedere una protezione come fosse un´ambasciata".
Le teste spaccate di quei ragazzi sono guarite da un pezzo, ora a sanguinare sono le teste pensanti dei migliori uomini dell'antiterrorismo fottuti e cestinati da chi li ha sviliti al ruolo di macellai.
E ti saluto, immutata stima.
Una divisa distingue un comune cittadino da un tutore dell'ordine.
Se i comportamenti di un tutore dell'ordine diventano uguali a quelli di un comune cittadino teppista, la divisa diventa un costume di carnevale, con annesso trenino a ritmo di samba.
E a fare i locomotori del trenino quella notte ci misero gli uomini migliori.
Pensa te se ci mettevano i peggiori.