sabato 21 dicembre 2013

SPECCHIO DELLE MIE TRAME



Scegli con cura i tuoi incubi
perchè tanto i sogni vengono da soli.
Ama con la stessa intensità con cui odii,
se giochi a carte con i dubbi della coscienza preparati a barare,
ma se decidi di essere inflessibile con il prossimo distaccati da ogni cosa
e ricordati che il prossimo inizia con te stesso.
Spendi il tuo tempo per ascoltarti,
compra il tempo degli altri pagandolo con il silenzio e aumentandolo con l'interesse vero per quello che dicono.
Chi ti lascia per strada ha perso ciò che hai guadagnato nel perderlo,
perciò non attenderne il ritorno, e se questo avviene, evita di fingere il perdono.
Abbràcciati solo quando ti insaponi la schiena,
cammina in equilibrio sulle travi nell'occhio, avendo cura di equilibrare la superbia con sani cali di autostima.
Tieni i tuoi errori nello zaino che ti porti dietro,
ma non chinarti troppo per bilanciarne il peso.
Tieni la testa alta perchè in caso di acqua alla gola respiri meglio,
mastica amaro quanto vuoi, purchè non ingoi,
e fregatene regolarmente dei tribunali improvvisati.
E ricorda sempre:
sei imputato e giudice, vittima e carnefice
e guidi la tua vita non essendone l'artefice.

venerdì 29 novembre 2013

NON PARLARE AL CONDUCENTE

Entro e non oltre.
Bella sta clausola.
Inizia con "entro" , una parola beneaugurante per chi partecipa ad un concorso.
Concorso esterno in associazione smaniosa.
Questo è il reato contestato.
Ora ci starebbe bene la premessa "se fossimo in un Paese normale", frase in cui la parola "paese" viene pronunciata maiuscola, caricando la P al limite dello sputazzo, ma si sa, l'ars oratoria si prende ogni licenza pur d'essere efficace.
Dicevo, se fossimo in un Paese normale non avremmo assoluta fretta di cambiamento, non avremmo la smania di vedere la situazione cambiare prima di andarcene, non avremmo l'impazienza di vedere risultati subito, ma da noi la parola "sùbito" è un'opinione, un'ipotesi, un augurio, non un avverbio di tempo.
D'altronde son solo sessant'anni di galleggiamento in cloaca, è inutile che stiamo a rivangare il repertorio cinematografico di età preistorica in cui, con film tipo "le mani sulla città" di Francesco Rosi, si descriveva la genesi terminale di un Paese-sistema, una macchina da guerra lubrificata col malaffare.
Siamo così, e cerchiamo in tutti i modi di cambiare, o di cambiare il modo di rimanere gli stessi di prima, o insomma proviamo a conservare l'evoluzione in comodi sacchetti sottovuoto.
E poi tutto nel congelatore.
Accanto alla Viennetta all'uranio e sotto i sofficini al bitume.
Ah, il progresso!!!

giovedì 23 maggio 2013

DIALOGHI

"- Giovà .... buon anniversario, che ti devo dire ....
- Paolo.... non ti ci mettere pure tu, adesso, a pigghiare p'u culo.....
- E dai, su .... succede pure a me, ogni 19 luglio, che mi prende il giramento di cabbasisi .......
- no, è che vedere certe facce che vanno a farsi la foto proprio lì .. non lo sopporto proprio, mi prende male, e poi Francesca la sai com'è, è ancora più emotiva di me, si rovina la giornata e finchè non scatta il datario al 24 maggio è nervosa, intrattabile .....
- già, il 24 maggio ... mi ricordo la canzoncina che ci facevano imparare alle elementari, quella della leggenda del Piave, era proprio la ricorrenza del 24 maggio .. te la rricordi?
- sì, me la ricordo pure io .. che finisce con "non passa lo straniero"
- ecco, proprio quella lì .... ora il problema è che non c'è un invasore scianiero a occuparci ...è la prima volta che una generazione si trova invasa dal proprio Paese.......
- ci metti ancora la maiuscola a Paese, buon segno, vuol dire che ancora ci credi....
- a parte il fatto che ancora mi devi spiegare come fai a capire se uno parla iniziando con la maiuscola, ma poi, dimmi la verità, secondo te il Paese pensa che abbiamo fatto bene?
- ecco vedi, ce l'hai rimessa, la maiuscola a Paese....
- Giovà, mi stai a cugghiunare? No, veramente, secondo te, loro, cosa pensano adesso?
- che siamo due santini come Padre Pio ma che in fondo pensano che eravamo due fessi a rischiare la vita, rimettendocela, insieme ai nosci ragazzi di scorta...... e che loro al posto nostro col cavolo che sarebbero stati così fessi e di conseguenza come tutti i martiri veniamo ricordati come persone disposte a farsi uccidere per un'idea che anche senza si riesce a vivere ugualmente.....
- inutile non è stato, perchè è riuscito a creare almeno il minimo indispensabile, la coscienza civile collettiva, i movimenti, le fiaccolate .... gli ideali comuni!!
- sì, qualche passo è stato fatto, ma noi mica ci siamo fatti ammazzare per qualche passo, noi cercavamo IL passo decisivo, la sconfitta della mentalità filomafiosa, non solo mafiosa....
- ma non ci siamo riusciti ......
- e vuol dire che qualcosa l'abbiamo sbagliata, che ti devo dire.... a partire da quando dissero che la bomba all'Addaura me l'ero messa da solo, dovevo capire che essendo già isolato non dovevo offrirgli la mia vita in un piatto d'argento ma prendere tempo, che ne so, da quello che mi aveva spiegato Buscetta sapevo che la politica in quota a Cosa Nostra aveva dei tempi di decisione lunghi, ponderati, fatti di vertici tra falchi e colombe, poi si sono uniti la ferocia dei corleonesi e la fretta dei romani di disinnescarmi .. e le cose sono precipitate .......
- non ci pensare, Giovà .... ormai è fatta, vedrai che il 24 maggio arriva subito ... anzi... ripassiamo la canzoncina del Piave, và, che tanto Agnese e Francesca si sò messe a parlare di bucati in lavatrice e riforma della Giustizia.... figurati .... ne hanno di argomenti di cui parlare, le donne ... a proposito di argomenti da masculi .... ma il Palermo come sta messo???
- è retrocesso in serie B, Paolo, te l'ho già detto diverse volte ... non ci vuoi proprio credere, eh?
- eh, figurati, a certe idee non mi ci abituo facilmente, certe volte mi trovo a pensare di essere ancora vivo a lavorare in Procura ....
- ma guarda che quando lavoravamo in Procura eravamo già morti, praticamente...
- sì ma almeno non ci commemoravano certe facce da culo ...
- ci commemoravano da vivi, Pà ...... per questo siamo speciali, eravamo troppo avanti, noi .....
- vero .............. "

sabato 20 aprile 2013

IL SENNO DI MAI


C’è qualcosa di disarmante nel leggere la situazione attuale, odierna, del nostro Paese.
E’ la constatazione della riuscita del progetto liberatorio, partigiano, vendicatore partito da Beppe Grillo, che si è concretizzato nella craxizzazione di Bersani.
Credo che l’ormai ex segretario del PD corra in queste ore anche pericoli per la sua incolumità personale, per come si trova aizzata contro di lui la base del partito, quella che non gli ha perdonato l’aver seguito il percorso logico conseguente ai ripetuti rifiuti e oltraggi del nuovo che avanza.
Bersani che fa l’incontro con Crimi e Lombardi che lo sbeffeggiano leggiadramente, Grillo che in ogni piazza d’Italia lo umilia, infama, accusa, addita come l’origine del Male, e che fino all’ultimo momento, in una piazza friulana dove si gioca una partita sulle amministrative, non manca di fargli un discorso del tipo“ok, smetto di prenderti per il culo, però tu adesso candidi il MIO candidato, che prima era tuo ma che è passato tra le mie file, e tu me lo fai votare. E se ti comporti bene, se me lo candidi, ti faccio fare il governo”.
Cinquantadue giorni di rifiuti, insulti, aria fritta, stallo del Paese, per arrivare a concedere la possibilità di avere un governo solo dietro all’accettazione di un ricatto. Perché di questo si tratta.
”Finora no, ma oggi, improvvisamente, se metti il nome che dico io possiamo dare vita ad un governo, hai davanti una sterminata prateria di coerenza che ti metto a disposizione se mi fai il nome di Rodotà”
Più o meno il concetto è questo.
Ce ne sono di scene-chiave, in questo film.
Bersani che prega i grillini in tutti i modi, perché ha impostato la sua campagna elettorale su un “mai con Berlusconi” al quale si trova ora impiccato per l’impenetrabilità del muro grillino, che respinge ogni dialogo con l’accusa di fare scouting, che aggredisce chi cerca di fare da “pontiere”.
Bersani che, oltre all’attacco di Grillo in versione iena ridens lanciata sulla carogna morente del PD, vede unirsi a questo attacco anche un’altra iena, un certo Renzi, che lo aveva umiliato dicendogli “ci vuole dignità, non bisogna inseguire Grillo” e poi, al momento giusto, gli dice che è un inetto perché non accetta il dikat di Grillo sul nome di Rodotà.
Prima lo insulta perché cerca Grillo, poi lo insulta perché non esegue ciò che dice Grillo.
Bersani affranto che davanti alle telecamere soprassiede sull’attacco fratricida di Renzi e dice che lo fa solo per amore del partito, ma non riesce a mascherare il disgusto.
Bersani che oltre a tutto questo vede aggiungersi all’attacco anche Vendola, che con nonchalance spinge anche lui per far dire a Bersani il nome di quel Rodotà che viene usato per schiantare il PD, l’ostacolo all’ascesa rapida di Vendola nell’Olimpo, e ne approfitta anche Niki, come no, già che ci siamo…
Tre iene su una carogna, la base aizzata a dovere che invece di difendere innanzitutto l’unità del partito cade nella trappola e lo lincia, il suo partito, assiste anzi no, partecipa al lancio di monetine del nuovo che avanza contro un Bersani ormai umiliato dalla protervia della simildemocrazia senza regole morali, che trita un partito storico con una disinvoltura sconfortante.
E’ il trionfo del progetto grilliano, che si vanta del vederli cadere uno alla volta, come i dieci piccoli indiani, e vola, sovrasta, trionfa, continua ad usare come alibi per il delitto il fatto che Bersani sia veramente andato incontro a Berlusconi dopo avercelo costretto, una manovra da bassifondi della prima repubblica che nessuno nota e se lo nota il fine giustifica i mezzi, chissenefrega, siamo in emergenza.
Non pensavo di trovarmi a difendere innanzitutto l’Uomo Bersani, prima del modesto raccoglitore di cocci che risponde al nome di “segretario del PD”. Non mi interessa adesso parlare dell’incapacità o malafede di Bersani nella disastrosa gestione del vantaggio che aveva sul PDL, mi interessa far notare come è stata trattata la Persona Bersani.
I mondiali di tiro al Bersani si sono svolti con la massima disinvoltura , uno spettacolo che porta alla fine il segretario del PD a esprimere il suo disprezzo per i “suoi” andando ad abbracciare quel tomo di Angiolino Alfano,  come a dire “meglio dei nemici dichiarati che degli amici traditori”.
Vedremo a cosa porterà questa gioiosa rivoluzione rodotata.
Bersani si è dimesso, il PD è morto, non fiori ma opere di belve.
Ognuno si prenda il suo pezzetto di carogna, e buon appetito.


p.s.: continuate a stracciare tessere del puzzle, è un vostro diritto.
Ma poi non lamentatevi se non ci capite un cazzo.

sabato 23 marzo 2013

WELCOME




"Salve, nuovi arrivati dall'Italia. Cosa facevate da vivi?"
"Il poliziotto"
"Il ragazzo che corre forte"
"Mi ricorda un po' il G8 di Genova, ma niente, una cosa mia.
Benvenuti, Pietro e Antonio, qui non c'è bisogno di inseguire nè di correre"
"Antò, tu che sai le cose burocratiche, ma ora in che reparto ci mettono?"
"Che ne so, Piè, andiamo tutti e due bene per il reparto Celere"
"Bella battuta .... ma.... ste medaglie che ci hanno lasciato addosso? Che ne facciamo? "
"Boh ... lasciamole negli armadietti, tanto qui non ci sono rischi, no? vediamo... stiamo in ordine afabetico ... M ... Manganelli e. Mennea .. ecco qua ... fatto"
"Antò .... hai visto? c'è l'armadietto di Mangano" .
"Piè ... sto fuori servizio .... lascia perdere ..... piuttosto .. ce la facciamo una corsetta qua intorno?"
"Antò ... sto fuori servizio .. lascia perdere....."
"Ammazza come sei permaloso oh....."

mercoledì 20 marzo 2013

RISTORANTE "DA URLO"

Allora se la mette su questo piano andrei con un antipasto misto di mare, sa, facciamo noi, un po' di copertoni, bulloname vario, carcasse di elettrodomestici e batterie d'auto, dopodichè partirei con uno spaghetto da grano radioattivo con un sughetto leggero di telline all'idrocarburo con due pomodorini amiantati aggiunti a crudo, a seguire una spigola al sale scongelata coi petardi e un coniglio in umido in salsa reumatica.
Da bere consiglio un Percolato di Rumenta vendemmia 2000, pregiatissimo e ben abbinato.
Per i bimbi possiamo preparare una minestrina d'acquacotta priva di nutrimento, perfetta per una dieta abituante all'età adulta, poi abbiamo anche dei crauti disidratati da svezzamento importati direttamente dalla Germania e un gustoso budino al nulla vanigliato.
Ci sono domande, gusti o richieste particolari?
Siamo qui per ignorarli, fa parte della nostra tradizione.
Va bene? Ok, partiamo.
Buon appetito.

martedì 26 febbraio 2013

PINOCCHIO E LA FATWA TURCHINA


Un colpo di bacchetta magica.
Una cascata di stelle.
Abbracci, entusiasmo, facce pulite e anche un po' meno che vengono travolte dal turbinio delle catene spezzate, roteate a mò di mazza ferrata per colpire i nemici della rivoluzione pacifica e inesorabile.
E’ stata una vittoria schiacciante, quella di Grillo e di Casaleggio, quella dei bravi ragazzi e quella dei balordi pronti a qualunque cosa pur di ingraziarsi le simpatie del guru e del suo staff, quella dei sostenitori storici e quella dei grillini dell’ultim’ora.
Più in particolare è stata una lezione di democrazia 2.0 , che poi sarebbe la versione riveduta e corretta di questo concetto aulico, la democrazia, la partecipazione, una cosa indiscutibilmente potentissima quanto sottovalutata, e quindi si è trattato di una sorta di seminario sul nuovo significato di democrazia partecipativa a beneficio di coloro che ancora non avevano capito una mazza di tutto questo, come me.
Chi l’avrebbe mai pensato che la democrazia fosse ciò che abbiamo visto, e cioè il totalitarismo acclamato, il bavaglio volontario, l’adorazione della fatwa, il disprezzo di svariate categorie di lavoratori che ancora riescono a conservare il posto facendo il loro mestiere scomodo di indagatori, di ricercatori del retroscena scomodo o dell'ennesima balla ubriacante del guru, chi l’avrebbe mai detto che lo zerbinamento di fior di giornalisti integerrimi come Travaglio o Scanzi sarebbe diventato solo un contributo prezioso alla guerra di Liberazione 2.0 e alla democrazia aggiornata, non un confondere l’informazione con l’opinione, non un asservirsi ad una parte anziché ad un’altra, chi avrebbe mai potuto sostenere che il minzoliniano osanna partito da queste penne scotte di prima scelta sarebbe stato visto non come un tradimento del giornalismo ma come un esempio di partecipazione alla battaglia per il miglioramento del Paese.
Mea culpa, di politica non ne capisco un cazzo, non l’ho mai frequentata e quando l’ho fatto credevo di frequentarla nel modo più appropriato, allontanandomene non appena ho visto i segni di un asservimento collettivo ad un metodo che in altre epoche avrebbe fatto ribrezzo ma che ora è invece l’unica democrazia possibile, adattata, modernizzata, il Bene, il bello, il fresco profumo di compromesso morale che si oppone al puzzo di libertà, parafrasando (indegnamente, lo riconosco) le parole di un grande Uomo come Paolo Borsellino.
Un capo che disprezza chi non lo venera, che censura chi chiede più trasparenza, che usa ogni metodo, anche il più scorretto, per portare acqua al suo mulino, sarebbe stato visto in altre epoche come un tiranno, un soggetto da abbattere, ma non è così.
Quel capo-tiranno ha stravinto, ha ottenuto fedeltà, abnegazione e silenzio, ha estorto con la dolcezza del suo abbagliante carisma un coacervo di adorazione ignava, sincera gratitudine e attenzione all’obiettivo finale, fingendo di non vedere e non sapere. Il Condottiero ha portato i suoi alla vittoria e quindi ogni macchia d’incanto scompare, l’onda che si è espansa per tutta la penisola ha travolto tutti e tutto, pensieri e coscienze, e l’autonomia di giudizio e il diritto di critica hanno dovuto soccombere alla nobiltà dello scopo, la stessa democrazia 1.0 , quella nata in Grecia e faticosamente sviluppatasi ed arricchitasi in secoli di discipline umanistiche,   imbiancata dai pezzi d’intonaco che si distaccano nelle scuole e arrossata dalle ferite sopportate per ventennii da rimuovere dalla memoria si è vaporizzata, annullata, è finita nel dimenticatoio, todo cambia.
Il dissenso è veleno, e la predica conta più del pulpito.
Questo ha imparato l’Italia nuova, quella delle facce pulite di ragazzi entusiasti dei meetups, ignari e volenterosi, o col sospetto, presto sopito dall’entusiasmo e dal timore di rovinare tutto questo sogno d’ayatollah con spicciole pretese di chiarezza, decisione dal basso.
Non c’è tempo per la lealtà, per il chiedere scusa, per abbracciare nuovamente un senso di coraggiosa autocritica, roba antica, vecchia.
La democrazia 2.0 non ha tempo per minchiate come il dissenso o il diritto d’opinione o di cronaca.
Uno spartiacque morale che solo un grande stratega e conoscitore dell’italianismo avrebbe potuto creare con tanta disinvoltura e approvazione.
E quindi auguri, alla grande coppia Grillo-Casaleggio, ai loro pretoriani senza morale né memoria e alle folle oceaniche di italiani perbene ebbri di nuovo, di ribellione, di rivalsa, di speranze.
L’eroismo a volte è una folta chioma con pesanti ricrescite di viltà, ma basta una buona tintura di entusiasmo e tutto s’aggiusta.
Il problema però non riguarda me , che ho anche problemi di calvizie, figuriamoci
:)

domenica 24 febbraio 2013

ER VOTO (omaggio a Trilussa)


Na matita copiativa co’ l’insonnia
già pronta co’ le schede dentro ar seggio
di notte si prepara alla sua gogna
descrive ad una scheda il menopeggio:

”vedi amica mia semo già pronti
siamo matita e scheda per il voto
domani tutti quanti, mori e biondi
con noi vorranno fare un teremoto

mi vogliono usa’ per imbrattarti
con croci, parolacce o altro segno
ma sei nata per altro, non distrarti
per te c’è morta gente con impegno

domani sai, non fartene na corpa
se poi finisci in urna co’ le artre
stuprata da chi magna osso e porpa
chè la politica è na forma d’arte

invece di pensare sempre ar meglio
ci usano per la disperazione
di scrivere na croce sopra a un foglio
mettendola su chi fa più opinione

ma noi nun semo nati pè la mano
noi semo destinati pel cervello
e se ci useranno in modo strano
avranno rivotato cò l’uccello”





.....tender to Poeti derTrullo
https://www.facebook.com/ipoetidertrullo?ref=ts&fref=ts

mercoledì 20 febbraio 2013

PARLIAMONE

Ma guarda, possiamo parlarne tranquillamente, figurati, son qui apposta.
Come dici? Siamo in emergenza? Ah, ok, va bene, lo diceva anche Bertolaso, nel periodo del terremoto.
E quando è emergenza tutto va bene, tutto è consentito.
Anche votare uno schieramento che solo dopo dirà chi è il Presidente del Consiglio, il ministro dell'Economia, quello della Difesa, quello del Lavoro.
Dopo.
Va votato a scatola chiusa.
Anche votare uno schieramento in cui c'è un capo incontrastabile che quando c'è da lottare per prendere il comune di Milano, con l'Expo 2015 in arrivo, con le cosche calabresi a monopolizzare il movimento terra,  candida un ragazzino di vent'anni.
Anche votare per uno che dice che rinuncia ai rimborsi elettorali pur sapendo benissimo che non ne avrebbe mai avuto diritto, perchè non ha uno statuto e un tesoriere responsabile, ma usa sto discorso per farsi bello, anche se è una truffa morale gravissima che tuttavia è un pilastro della sua propaganda.
Anche votare per uno che ha rifiutato di portare il peso della sua gloria in un vicolo di Palermo in cui cinque ragazzi e un giudice sono diventati coriandoli di carne per il Carnevale dello Stato che ora si prepara ad esaltarlo come nuovo che redime.
Anche scegliere uno che non ha cura del parere e dei diritti altrui, e che vuole salvare il mondo mettendolo nelle mani dello strumento più taroccabile del mondo: il web.
Anche scegliere uno che usa migliaia di brave persone come scudi umani da dietro ai quali spara sentenze indossando una toga di carta igienica.
Lo so, la speranza è l'ultima a morire.
Ma solo perchè ha fatto amicizia col boia.

domenica 20 gennaio 2013

IL CONTO

"prego"
Rumore di piattino sul tavolo, un toc ammortizzato dalla tovaglia di Fiandra, e dentro al piatto un foglietto ripiegato, perchè così si fa ma è anche pudore, tatto nelle cose.
Lo apro.
C'è tutta la lista di ciò che devo pagare, di ciò che ho consumato, divorato o sbocconcellato, di ciò per cui ho chiesto il bis e di cose che invece ho sprecato, lasciandole nel piatto.
Ci sono le notti insonni ma che paghi comunque per aver occupato la stanza, ci sono i giorni felici, a cui si applica il sovrapprezzo, ci sono le attese inutili proprie e altrui, ci sono le telefonate non fatte e quelle di troppo, ci sono i desideri a caro prezzo presi dal frigobar, gli ospiti avuti al proprio tavolo e le bottiglie d'amicizia regalate ai tavoli altrui, e poi le camicie stirate e i panni sporchi ripuliti con trattamento antibatterico ma non antimnemonico, per cui lo sporco vecchio non c'è più ma te lo ricordi benissimo, macchia per macchia, come una cartina geografica.
Non batto ciglio nel  leggere il prezzo da pagare, è una coltellata ma incasso bene, sono in pubblico, non posso far vedere in pubblico che sanguino sguaiatamente, d'altra parte quelle cose le ho fatte, consumate, utilizzate, per cui abbozzo anche un mezzo sorriso, striscio la carta, affilatissima come lama da suicida, firmo come un automa la ricevuta, ringrazio, ricevo a mia volta i ringraziamenti dell'esattore in smoking, buona serata, ci auguriamo di riaverla presto come nostro gradito ospite.
No grazie, sono lussi che non posso permettermi più.
Non posso fare più il passo più lungo del ventricolo.
Il ventricolo?
Lo so io che c'entra.
Tenga pure il resto, e anche la carta.
Non mi serve più.

martedì 8 gennaio 2013

SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BANCA

Ehi!! Dico a te!!! si, proprio a te!!!
Ciao, amico sostenitore di Monti fin dal primo momento!!
Come stai? Ti trovo bene, entusiasta, gasato, Monti ora è ufficialmente candidato premier e potrà proseguire il suo lavoro.
Anche tu immagino stia proseguendo il tuo, di lavoro, sicuramente non sei un disoccupato, sicuramente non hai perso il lavoro in questo anno appena trascorso. Per questo sei al sicuro, e dal tuo angolo sicuro sei libero di parteggiare per chi vuoi, anche per Monti.
L'Europa, la famosa Europa ha appena detto chel'IMU è una minchiata , ma sicuramente non è colpa di Monti, no, lui fa il possibile per salvare l'Italia e quindi per salvare anche te, me, tutti quanti, per cui lui non ha colpe.
Siamo con le spalle al muro, ma lo fanno per impedire sodomie, che sono contronatura e poi la Chiesa si dispiace.
Per cui continua a stare tranquillo, la rivoluzione non ci sarà, anche perchè la vera rivoluzione non è avercela con Monti o i suoi simili.
La vera rivoluzione sarebbe avercela con te, con chi, pur vedendo gli scempi, continua a far finta di niente, fa finta di essere convinto di essere dalla parte del giusto anche quando si è reso conto di essere dalla parte del torto.
Ma come ti dicevo, la rivoluzione non ci sarà, per cui nessuno verrà ad aspettarti sotto casa con una spranga, come logica perversa (ma ineccepibile) vorrebbe.
Siamo un Paese civile, continua pure, hai diritto ad affossare anche me con le tue scelte, tranquillo, non ce l'ho con te.
Mi piacerebbe solo che evitassi di passare davanti agli asili con animo sereno.
Con quello che ha combinato e combinerà il montismo ci stiamo incanalando verso un vortice che devasterà le prospettive di equità anche per le prossime, future generazioni.
Per cui, fammi il piacere: passa in silenzio davanti agli asili, e se puoi, prendi un bambino a caso e digli semplicemente "scusa".
Lui ti capirà da grande, per cui, ancora una volta, sei fuori pericolo.
Tranquillo.
E sorridi.