mercoledì 25 novembre 2015

LA TORRE DI PEACE

Certo che le vie del menopeggio sono proprio infinite.
Più si guarda al comportamento dell'Ameuropa, più diventa spontaneo sostenere le ragioni di Putin.
La Turchia, paese Nato e ormai con un piede nella famigerata UE, abbatte un caccia russo per far capire a Putin che non ne può più di veder distrutte le autocisterne di greggio appena comprato a ottimo prezzo dall'Isis. E per far capire a Putin che Assad deve essere assolutamente deposto, eliminato, complice il consenso dell'Ameuropa che ha già creato ai Russi, a suo tempo, il caso Ucraina.
Obama come da copione sostiene i turchi, che infatti appena successo il fattaccio non si sono degnati di contattare i russi per chiarire ma si sono fiondati a chiedere assoluzione e supporto all'Unione Europea, come se accusassero i Russi di essersi fatti abbattere senza preavviso.
La reazione di Putin al momento è quella basata su un "preavviso di problemi" per la Turchia, ma è chiaro che parla a nuora perchè suocera intenda. E la suocera è ovviamente l'Unione Europea, impersonata da un Belgio che continua a brancolare nello stato d'assedio più tragicomico della storia, da una Francia che ha prontamente chiamato a raccolta, al suo fianco, l'appoggio bellico dell'Inghilterra di Cameron e la benedizione di Obama, e da una Germania scomparsa dai radar e che guarda con inquietudine silenziosa al definitivo sfaldamento dell'europeismo che cede il passo alla corrente anti-Schengen che serpeggia in tutti i Paesi .
Abbiamo quindi Francia, Inghilterra e Stati Uniti che ancora una volta si apprestano ad alterare gli equilibri già da loro stessI alterati precedentemente nella zona più irrequieta del mondo.
Si apprestano, dopo le mitiche primavere arabe che hanno eliminato tiranni sostituendoli col caos libero, a rimodulare la geografia della Mesopotamia e zone limitrofe, come hanno sempre fatto, incuranti di ogni altro interesse che non sia coincidente con la loro perenne capacità d'influenza su quelle zone.
Le mele marce d'oriente, la Turchia e l'Arabia Saudita insieme ad altre petro-nazioni, continuano a rimanere a braccetto con l'Ameuropa finanziando sottobanco il terrore che compatta questo sodalizio malato e, al comtempo, innalzando il volume di scambi incrementano gli investimenti di petroleurodollari in immobili di prestigio nel cuore delle cities-capitali economiche di ogni nazione europea.
La vittima è Putin, il carnefice è il resto del mondo civilizzato. Messa così è un po' difficile da credere, ma la legge del menopeggio non conosce pudore.
La fregola di cambiamento genera rinascite o colpi di grazia, ma si continua a concepirla come se generasse solo rinascite, perchè nel comune grugnire ogni cambiamento è per forza utile perchè è una diversità, una variazione.
Siamo dunque nelle mani di un buonsenso più sperato che presente, ma è l'unica cosa che abbiamo a disposizione. E speriamo che gli innumerevoli effetti disastrosi di imprudenti (o ben calcolati) deterioramenti dello status quo possano servire da monito almeno ai posteri, perchè i contemporanei si rifiutano di ammettere errori. Fanno e basta.
La lezione della Storia è:
in nome del nuovo troppo spesso si sdogana il peggio.
Ma la voglia di primavere arabe è ormai un trend generalizzato. Si porta molto, come i tatuaggi.




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